Quanta arroganza sulla Valdastico
Editoriale pubblicato dal quotidiano l'Adige in data 06/10/2021
di Alessio Manica
Come è noto, credo ormai in maniera piuttosto consolidata, il sottoscritto ritiene che la Valdastico sia un'opera inutile e dannosa per il futuro di questo territorio, che nulla apporterebbe ad uno sviluppo equilibrato, sostenibile e di qualità, inefficace e contraddittoria dal punto di vista della mobilità ed assolutamente folle dal punto di vista ambientale. Potrei tornare per l'ennesima volta a motivare queste ragione, attingendo ai dati che spesso vengono dagli stessi studi della concessionaria dell'A31, dati e ragionamenti che non ho mai sentito esporre o mettere su carta dai sostenitori dell'opera. A cominciare dall'attuale maggioranza provinciale leghista, Presidente Fugatti in testa, gli unici ormai a sostenere la realizzazione del progetto del collegamento autostradale della Valdastico con uscita a Rovereto sud. Ma qui voglio invece porre l'accento sulla fase che stiamo attraversando in queste settimane e sull'incredibile modalità con cui la Giunta provinciale e la sua maggioranza stanno operando. Quella che in campagna elettorale e nei pochi giorni dei “tavoli territoriali” si era accreditata come la “Giunta dell’ascolto vicina ai territori”, si è dimostrata in questi tre anni del tutto insensibile e sorda alle istanze dei territori e delle comunità locali, così come al dialogo con gli altri enti, soggetti e corpi intermedi, in un continuo crescendo di sciatteria istituzionale. In queste settimane, in seguito all'approvazione di una delibera che mira a modificare il Piano Urbanistico Provinciale per inserirvi la possibilità di uscire con la Valdastico a Rovereto Sud, è in corso una fase partecipativa come previsto dalla normativa provinciale. La legge prevede la possibilità, in particolare per gli enti locali e ai consiglieri provinciali, di presentare osservazioni in merito alla proposta di modifica del PUP; a dimostrazione dell'importanza che questa decisione riveste. Peccato che sia la Capogruppo leghista Dalzocchio sia il Presidente Fugatti abbiano già comunicato in questi giorni che si andrà comunque avanti, costi quel che costi e senza nemmeno attendere di valutare le osservazioni che stanno arrivando e che arriveranno. Questo testimonia ancora una volta come per la Giunta e per la Lega trentina la partecipazione non abbia alcun valore; come peraltro già dimostrato dal fatto che ai Sindaci della Vallagarina il documento di variante sia stato illustrato solo il 20 settembre, a nemmeno dieci giorni dal termine per il deposito delle osservazioni. Ma se l'arroganza e l’autoreferenzialità della Giunta provinciale dovrebbero far riflettere i cittadini e gli amministratori locali, la sorte dovrebbe invece fare meditare il Presidente Fugatti. Perché se il progetto della Valdastico era già moribondo da anni da quando è stata eletta questa maggioranza - che attingendo con lungimiranza retroguardista al modello di sviluppo degli anni 50 ne ha fatto un cavallo di battaglia della propria azione amministrativa - i segnali negativi si sono moltiplicati. Prima la due sentenze di Consiglio di Stato e Cassazione, che hanno bocciato l’iniziativa volta a portare aventi il tratto trentino con uscita a Besenello; poi la procedura della Corte dei Conti con la richiesta di circa 170 milioni di euro di risarcimento ai vertici dell'Anas proprio per la mancata realizzazione dell’opera; quindi il maggiore alleato di governo che scarica il Presidente proprio su quest'opera e la bocciatura anche da parte degli imprenditori veneti – cioè l’unica categoria potenzialmente avvantaggiata; e dulcis in fundo un errore nella notifica ai Comuni della deliberazione con cui è stato approvato il documento preliminare della variante al PUP, che ha costretto la Giunta a concedere altri 90 giorni di tempo per le osservazioni dei territori. Quelle osservazioni che la maggioranza ha già bollato come inutili capricci di qualche Sindaco, ma che dovrà comunque attendere altri tre mesi per raccogliere, valutare e riscontrare.