Proposta di Mozione n. 372 – Campagna di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti con componenti elettroniche
Ill.mo Signor
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE
Proposta di mozione n. 372
Campagna di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti con componenti elettroniche
Lo sfruttamento delle aree minerarie del Congo orientale è la causa principale della guerra che da venti anni insanguina il Centro Africa. Dalle miniere dell’estremo est della Repubblica democratica del Congo si estraggono principalmente coltan (o columbo-tantalite) e cassiterite: due minerali utilizzati per costruire circuiti e componenti elettronici (i cosiddetti chip).
Il coltan, in particolare, serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione, presenti ormai in ogni strumento tecnologico, dalla lavatrice all’automobile, per non parlare dei telefoni, delle telecamere o dei computer portatili dove è più rilevante la questione della durata delle batterie.
Com’è intuibile, la sempre maggiore diffusione di strumenti elettronici ha portato ad una sempre maggiore domanda di questi minerali e conseguentemente ad un aumento del loro valore.
Il coltan e la cassiterite sono oggi considerati minerali conflittivi, e le miniere di provenienza nello stato africano del Congo sono gestite da membri del FDLR (Forces Démocratiques pour la Libération di Rwanda), uno dei più violenti e sanguinari gruppi combattenti africani. Proprio taglieggiando i minatori e i trasportatori di coltan la FDLR finanzia infatti l’acquisto di armi ed ed alimenta la guerra centroafricana.
Per arginare il fenomeno dei “minerali/metalli insanguinati” nel 2010 il presidente Barack Obama ha firmato la riforma Dodd-Frank Act che, tra molte altre cose, prevede l’obbligo di certificazione di provenienza dei materiali utilizzati: un tentativo per portare alla luce le aziende che si riforniscono nei giacimenti illegali del Congo.
La legge americana è stata tuttavia facilmente raggirata dalle multinazionali che si occupano dell’approvvigionamento e della lavorazione di questi minerali. Infatti, tranne poche eccezioni che hanno avuto i necessari permessi dal governo congolese, le altre aziende hanno iniziato ad “acquistare” il coltan dai Paesi confinanti con il Congo. Così, con un viaggio di poche ore, il minerale viene trasportato dalle zone di estrazione (zone di guerra) a Kigali, in Ruwanda, dove viene acquistato come materiale “pulito”.
Nel 2011 anche l’OCSE ha affrontato la questione elaborando una serie di linee guida sulle catena di approvvigionamento responsabile dei minerali provenienti dalla zone di conflitto e ad alto rischio (OECD Due Diligence Guidance for Responsible Supply Chains of Minerals from Conflict-Affected and High-Risk Areas).
Il 5 marzo 2014 anche la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa tesa a rendere più difficile, per i gruppi armati nelle zone di conflitto e ad alto rischio, finanziare le proprie attività attraverso l'estrazione e il commercio di minerali. Cercando di è rendere più facile per le imprese procurarsi in maniera responsabile i minerali di cui necessitano, e tentando di minimizzare la necessità di un ricorso a canali commerciali illeciti.
Il 20 maggio 2015 il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la proposta di regolamento che istituisce un sistema europeo di autocertificazione per gli importatori di minerali provenienti da zone di conflitto e alto rischio (COM(2014)0111 – C7-0092/2014 – 2014/0059(COD)).
A fianco agli atti normativi finalizzati ad un approvvigionamento responsabile delle materie prime sono però necessari comportamenti conseguenti da parte di tutti, comprese le istituzioni locali ed i singoli cittadini consumatori.
Tanto premesso, il Consiglio provinciale impegna la Giunta
1. a promuovere una campagna di sensibilizzazione sul riciclo di rifiuti con componenti elettroniche, in particolare per quanto riguarda i telefoni cellulari, gli Smart phone, i computer portatili, le microcamere, i tablet per ridurre al massimo la dispersione dei “minerali/metalli insanguinati” presenti nelle loro parti elettroniche;
2. a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta ai cittadini consumatori affinché prendano coscienza della possibile presenza di “minerali/metalli insanguinati” come componenti dei loro acquisti di strumenti elettronici e a indirizzare i cittadini verso consumi responsabili anche in questo campo;
3. a collaborare con associazioni e organizzazioni che si occupano attivamente di questi temi per affiancarli nel lavoro informativo, educativo e di prevenzione.
cons. Alessio Manica
cons.ra Donata Borgonovo Re
cons. Mattia Civico
cons.ra Lucia Maestri
cons.ra Violetta Plotegher