18 Gennaio 2024
Proposta di mozione n. 1/XVII – No alla diga sul torrente Vanoi
Trento, 5 dicembre 2023
No alla diga sul Vanoi. Formalizzare alla Regione Veneto la contrarietà al progetto di sbarramento del torrente Vanoi e assumere le conseguenti necessarie iniziative anche giudiziarie
Da mesi si è tornato a parlare dell’ipotesi di costruzione della cosiddetta diga del Vanoi. Qualora venisse realizzata, la diga, alta almeno 116 metri, verrebbe costruita nella zona più a nord del comune di Lamon, in provincia di Belluno, al confine con la Provincia Autonoma di Trento. Infatti, tra le varie opere elencate nell'allegato alla deliberazione n. 1529 del 17 novembre 2020 con cui la Giunta Regionale del Veneto ha approvato il Piano Regionale per la Ripresa e la Resilienza, vi è anche il progetto denominato “Difesa idraulica e tesaurizzazione idrica tramite il nuovo serbatoio del Vanoi nel bacino del fiume Brenta”. L’obiettivo dell’opera sarebbe quello di raccogliere le acque del torrente Vanoi, principale affluente del torrente Cismon, a sua volta uno degli affluenti più importanti del fiume Brenta. Secondo lo studio di fattibilità presentato, la diga porterebbe a creare un lago artificiale da 33 milioni di metri cubi di acqua. Il bacino ipotizzato avrebbe una capienza superiore di tre volte rispetto a quello dello Schener e invaderebbe tutta la val Cortella, in particolare una parte consistente del territorio di due Comuni trentini, Canal San Bovo e Cinte Tesino, anche una spalla dello sbarramento poggerebbe in cc di Canal S.Bovo (in sinistra orografica del Vanoi); Il Consorzio di Bonifica Brenta successivamente ha provveduto all’aggiornamento dello studio di fattibilità e ha presentato al Ministero delle Politiche Agricole, nell’ambito del bando Fondo Sviluppo e Coesione 2014- 2020, una richiesta di finanziamento della progettazione definitiva dell’opera. Il 21/07/2022 il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha comunicato, con specifico Decreto Ministeriale, che per la realizzazione dell’iniziativa progettuale “Serbatoio del Vanoi – Realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e Tutela dell’irrigazione nel Comprensorio di Bonifica Brenta”, proposta dal Consorzio di Bonifica Brenta, veniva concesso un contributo di € 1.491.994,69. Il Consorzio di Bonifica Brenta con determinazione n.23/2022 del 26.09.2022 procedeva poi con l’indizione della gara d’appalto della progettazione dell’opera con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ponendo a base di gara la somma di 1.700.000,00 €.
Successivamente, con determinazione n.29/2023 lo stesso Consorzio aggiudicava ed affidava la progettazione del “Serbatoio del Vanoi” al costituendo Raggruppamento di Professionisti tra la società Lombardi Ingegneria srl (Milano), la società Technital (Verona) e la società Lombardi SA Ingegneri Consulenti (Lugano, Svizzera) per un importo di 912.600,00 euro con un ribasso del 22%. In data 04.05.2023 con il Comunicato stampa n.784/2023, pubblicato sul sito Istituzionale della Regione del Veneto, il Presidente della Regione Veneto dichiarava di avere trasmesso l’elenco di opere e interventi di urgente realizzazione per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT). In questo elenco le opere individuate sono sei e quella che prevede la realizzazione della Diga del Vanoi è inserita al primo posto con una richiesta di finanziamento di 150.000.000,00 €. La Carta di sintesi della pericolosità della Provincia Autonoma di Trento inserisce gran parte del territorio in cui dovrebbe costituirsi il bacino nel grado di penalità elevate (P4), dovuta a potenziali crolli ed alla particolare situazione geomorfologica dei versanti oltre che dalla massima pericolosità fluviale/torrentizia. Si aggiunga anche il fatto che in coda all’invaso “passa” la faglia della Valsugana, anche detta linea di frattura che dalla Valsugana percorre il passo del Brocon, la val delle Partide, la val del Lac, il passo Gobbera, Primiero, passo Cereda, passo Duran, forcella Cibiana..., A dimostrazione della situazione geomorfologica a penalità elevata si aggiungono alcuni episodi rilevanti, citati anche nell’ordine del giorno approvato da molti consigli comunali del bellunese e dalla Provincia di Belluno, avente ad oggetto “Contrarietà alla proposta di realizzazione del progetto “Serbatoio del Vanoi. Realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e tutela dell’irrigazione nel comprensorio del Consorzio di bonifica del Brenta”: il 24 maggio 2010 si è staccata dalla parete dal monte Totoga una enorme massa di materiale; è crollato parte del versante della Val Cortella facendo scomparire, almeno un centinaio di metri dell’ex strada provinciale, oggi interdetta al traffico. Si tratta della zona che dovrebbe costituire il versante del bacino del Vanoi. Sul versante alla destra orografica del Vanoi sono ancora oggi visibili almeno tre frane di modeste dimensioni, segno evidente dell’instabilità del terreno. Va infatti rilevato che i precedenti progetti avviati negli anni 1922-1959-1985-1998 si sono tutti arenati per irrisolvibili problemi geologici della zona in questione.
Rileva anche il mancato coinvolgimento degli enti locali interessati, e in particolare dei Comuni di Canal San Bovo e Cinte Tesino, e Lamon. In tal senso i Sindaci dei tre Comuni hanno inviato una lettera ufficiale al Presidente del Consorzio Bonifica Brenta, e ai presidenti di Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento e Provincia di Belluno in cui veniva denunciato il mancato coinvolgimento delle proprie comunità nei passaggi che hanno portato all’affidamento del progetto, lamentando di essere venuti a conoscenza della notizia solo tramite la stampa. I Sindaci, in particolare, scrivevano: “È con grande stupore che apprendiamo dagli organi di stampa, senza essere stati preventivamente coinvolti, dell’aggiudicazione a codesto spettabile Consorzio di bonifica Brenta della progettazione definitiva del progetto “Serbatoio del Vanoi”. Stupore legato essenzialmente a due aspetti: l’investimento ingentissimo di risorse pubbliche lascerebbe presumere che ci sia stato un invece assente confronto con le Comunità locali proprietarie della valle, e soprattutto che non si sia ritenuta da parte del suddetto spettabile Consorzio di studiare con le Comunità stesse i rischi e pericoli cui queste sarebbero esposte. Pur comprendendo la grave preoccupazione derivante dall’attuale contesto di criticità idrica che coinvolge anche la pianura, infatti, non possiamo condividere il percorso fin qui percorso senza tener minimamente conto dei timori, in termini di sicurezza idro-geologica e sismica ed in termini di mutazioni climatiche, delle Comunità interessate dall’invaso in ipotesi.”
Infine preme rilevare come in data 18.05.2023 la Provincia Autonoma di Trento, per mezzo del Vicepresidente della Giunta provinciale, con lettera inviata agli assessori della Regione Veneto all'ambiente, clima, protezione civile e dissesto idrogeologico ed a quello con delega ai fondi UE, turismo, agricoltura e commercio estero, esprimeva una serie di osservazioni per sottolineare la contrarietà dell’Ente al progetto, lamentando il mancato coinvolgimento nelle operazioni che hanno portato all’affidamento dell’opera, e facendo presente che l’invaso del Vanoi sarebbe dovuto sorgere in territorio Trentino. In particolare il Vicepresidente della Provincia Autonoma di Trento concludeva la lettera con le seguenti frasi: “Si rileva pertanto che l’intervento in oggetto che pare essere stata finanziato solo per la parte relativa alla progettazione, è ad oggi privo di qualsiasi presupposto tecnico - giuridico per tramutarsi concretamente in un’opera non essendo mutata la posizione contraria della Provincia Autonoma di Trento già ribadita in più occasioni. Preme far notare inoltre che l'opera in oggetto è priva di qualsiasi riferimento all’interno degli strumenti di pianificazione in vigore in quanto non è presente in alcuno degli strumenti deputati alla gestione delle acque a livello distrettuale, quali il piano di Gestione delle Acque ed il Piano di gestione del rischio alluvioni. Pertanto si ritiene che l’intervento in questione debba in primo luogo essere oggetto di un confronto tra le nostre amministrazioni e che nel frattempo si debba intervenire tempestivamente per sospenderne la progettazione.” Preso infine atto che per quanto premesso l’avvio della progettazione dello sbarramento da parte della Regione Veneto ed il suo prosieguo rappresentano una sfida alle prerogative dell’Autonomia che nei propri strumenti di governo del territorio ha da tempo recepito la non realizzabilità di questo intervento.
Per tutte queste ragioni il Consiglio provinciale dichiara la propria ferma contrarietà al progetto di sbarramento del torrente Vanoi per la realizzazione di un serbatoio come proposto dal Consorzio di Bonifica del Brenta
e impegna la Giunta Provinciale
- a formalizzare alla Regione Veneto la ferma contrarietà al progetto di sbarramento del torrente Vanoi,
- ad assumere in ogni luogo anche giudiziario le iniziative necessarie a tutelare tale posizione e l’interesse e la salvaguardia del territorio trentino.