Proposta di mozione n. 316/XVI –
Trento, 8/02/2021
Proposta di mozione n. 316
Sviluppo dell’offerta turistica dedicata alla slitta
Nei giorno scorsi Erri De Luca - noto scrittore, giornalista, poeta, traduttore e grande amante della montagna in generale e delle nostre Dolomiti in particolare – è intervenuto sulle pagine del quotidiano l’Adige con una riflessione dal titolo “Un’altra montagna è possibile”. “Quest'anno trascorso – scrive De Luca - è stato sperimentale per il mondo e per noi italiani in particolare. Persone che non sono mai state attirate dalla neve hanno invano chiesto di poter venire nelle vallate alpine […]. Un'altra montagna è possibile: camminatori di sentieri battuti tra boschi innevati, accompagnati o no, verrebbero a conoscere questa montagna alleggerita e respirare l'ossigeno del silenzio. In questo inverno un'altra presenza in montagna è possibile […]. È un peccato, lo spreco di un'occasione unica, negare la domanda di quest'altra montagna.” Lo sci alpino è e sarà ancora a lungo il pilastro dell’economia turistica invernale del Trentino. In tal senso è impossibile pensare ad un Trentino senza sci, o che possa esistere una promozione turistica indipendentemente dal prodotto sci. Risulta però necessario - e non certo da oggi e non certo solo a causa dell’emergenza COVID-19 - avere il coraggio, la disponibilità e la capacità di pensare anche ad una strategia più diversificata, come si è fatto negli anni scorsi per l’offerta turistica estiva. In questa stagione invernale anomala, in cui finora lo sci da discesa non è stato praticabile a causa delle restrizioni introdotte per il contenimento della pandemia, abbiamo potuto appurare il grande e diffuso amore per la montagna ma anche le potenzialità dei molti usi della montagna invernale alternativi allo sci da discesa. Sci da fondo, sci da alpinismo, ciaspole, camminate, fat bike, slittino, e molto altro ancora. Pur nelle difficoltà di questa “non stagione” e nelle gestione prioritaria dell’attuale emergenza economica e sanitaria, risulta centrale pensare ora al futuro del turismo invernale, e quindi anche al come valorizzare i segnali che leggiamo dalla frequentazione di questi mesi della montagna. Tra i vari “usi” quello della slitta sembra essere un settore dalle importanti potenzialità di sviluppo, immaginandolo come un settore autonomo sul quale lavorare con un approccio specifico e non solo come un ambito “di risulta”. L’interesse verso la slitta è dimostrato dai numeri che ha ormai assunto in Alto Adige, dove sul sito https://www.suedtirol.info/it/esperienze/inverno/slittino vengono elencate 55 piste da slittino contro le 8 invece annoverate sul sito https://www.visittrentino.info/it/guida/sport-inverno/slittino. I numeri dell’Alto Adige parlano di un vero e proprio settore di mercato, rivolto principalmente alle famiglie, versatile ed accessibile e per questo capace di farsi indotto anche grazie alla connessione con attività di noleggio, strutture ricettive, ecc. E il grado di invasività delle piste da slitta pare essere normalmente contenuto perchè si sfruttano spesso strade e percorsi forestali già esistenti che nel periodo invernali sono innevate e non percorribili. Inoltre, si tratta di percorsi che possono trovare spazio sia all'interno delle stazioni sciistiche – sfruttando quindi gli impianti di risalita - sia fuori. Dal punto di vista normativo il tema delle piste da slitta è affrontato all’interno della L.P 7/1987 che riguarda impianti a fune e piste da sci nella quale le stesse vengono previste e in particolare l’art 48bis prevede la loro realizzazione preferenziale sulle strade forestali rinviando al regolamento le modalità di realizzazione. Il regolamento, DPGP 22 settembre 1987, n. 11-51/Legisl. all’art. 20ter semplicemente recita che “La pista da slittino è un percorso gestito, finalizzato a garantire la discesa su terreno innevato di slitte o attrezzi similari.” Mentre l’art. 30ter1 disciplina il comportamento dei frequentatori. E’una previsione semplice, evidentemente di risulta rispetto al tema delle piste da sci, a cui rimane connessa, tant’è che l’art. 4 della LP. 35/1988 che individua le spese ammesse a finaziamento nell’ambito degli impianti di risalita non le cita. Come già esposto poi le piste da slitta potrebbero trovare collocazione anche fuori dalla connessione con gli impianti, come l’esperienza altoatesina insegna. La slitta potrebbe rappresentare insomma anche in Trentino un tassello utile su cui investire all’interno di una certamente più ampia strategia di diversificazione dell’offerta invernale.
Tutto ciò premesso,
il Consiglio impegna la Giunta provinciale
- a sostenere anche in Trentino lo sviluppo ed il potenziamento di strutture e servizi legati alla slitta, attraverso la previsione di un contributo destinato alla parziale copertura delle spese di progettazione e dei costi di approntamento delle piste dedicate.
- A modificare qualora necessario la normativa in materia per disciplinarne il finanziamento indipendentemente dal legame con gli impianti a fune.
cons. Alessio Manica
cons. Sara Ferrari