Alessio ManicaAttività Politica Ordine del giorno n. 78/110/XVI – Potenziamento assistenza e consulenza psicologica

Ordine del giorno n. 78/110/XVI – Potenziamento assistenza e consulenza psicologica

Trento, 28 luglio 2021

Proposta ordine del giorno n. 78 al disegno di legge 110/XVI

Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2021 – 2023

Assistenza e consulenza psicologica: la pandemia impone interventi puntuali

La legge provinciale 6 maggio 2016, n. 5 “Disciplina del servizio di assistenza e consulenza psicologica in provincia di Trento” rimane una legge all'avanguardia in Italia. Dalle UU.OO. di psicologia dell'APSS ogni anno vengono presi in trattamento psicoterapeutico circa 1.300 persone, in età evolutiva o adulta, che rappresentano il 22 % del totale degli utenti complessivamente visti nell’anno. Le prestazioni psicoterapeutiche (individuali, di coppia o familiari), erogate annualmente, ammontano mediamente a più di 12.000, circa il 29 % delle prestazioni psicologiche totali erogate nell’anno. La legge provinciale, anche grazie alla flessibilità all’organizzazione delle prestazioni in essa previste, permette di fornire un servizio aperto alle esigenze dei cittadini nei veri territori del Trentino. Le prestazioni di consulenza e assistenza psicologica possono essere erogate infatti in via diretta sul territorio provinciale tramite strutture sanitarie pubbliche, distrettuali e ospedaliere, oppure da realtà del privato sociale, aggregazioni professionali formalmente costituite e studi associati di psicologia e psicoterapia accreditati e convenzionati con il servizio sanitario provinciale. Grazie questo meccanismo legato agli accreditamenti e alle convenzioni la Giunta provinciale è in grado di potenziare e modulare l’offerta assistenziale sulla base delle necessità emergenti e attese. La legge rinvia ad un atto della Giunta provinciale la definizione dei requisiti qualitativi minimi ai fini dell'accreditamento dei soggetti privati. In particolare spetta alla Giunta stabilire i necessari standard professionali e vincolare all'adozione di modalità operative che garantiscano un approccio multidisciplinare, di integrazione fra servizi e di formazione continua. Ora, tra gli effetti nefasti della pandemia, purtroppo, pare emergere un aumento del disagio psicologico sia tra gli adulti che tra i giovani, particolarmente colpiti anche dalle restrizioni sociali, e dalla sospensione della frequenza scolastica, imposti per contrastare la diffusione del coronavirus. Nella situazione attuale emergono perciò alcuni limiti organizzativi legati alle casistiche autorizzate quali ambiti di intervento, al numero delle sedute, alla non sufficiente copertura territoriale degli studi convenzionati, alla forte subordinazione dei privati convenzionati all’unità operativa dell’Azienda sanitaria. Tenuto conto che la legge provinciale 5/2016 prevede interventi anche in ambito scolastico, attraverso la consulenza psicologica rivolti a studenti con interventi finalizzati a sostenere il loro benessere emotivo e relazionale e il loro percorso di crescita (art. 8), e in ambito lavorativo, in particolare in tema di formazione e l'inserimento di lavoratori (art. 9), considerando le disposizioni in materia di salute e servizi sociali del disegno di legge 110/XVI e utilizzando e gli stanziamenti in bilancio,

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

  1. a dare impulso alla piena attuazione legge provinciale 6 maggio 2016, n. 5 con criteri che consentano una capillare distribuzione dei servizi sul territorio anche mediante una riapertura delle procedure di autorizzazione, di accreditamento e di convenzione;
  2. verificare se l’attuale dotazione di psicologi in APSS possa essere ampliata;
  3. a rivedere le "casistiche" di cui possono occuparsi gli studi convenzionati, a partire dalle necessità delle fasce adolescenziali e giovanili, per offrire un servizio il più ampio e completo possibile;
  4. ad estendere il numero massimo di sedute ammesse, attualmente 8, che limita la possibilità di seguire i casi più complessi;
  5. a completare la territorializzazione del servizio per coprire tutto il territorio provinciale coprendo le lacune ancora presenti;
  6. a rivedere l'organizzazione pratica del servizio che prevede attualmente il primo colloquio in carico all’unità operativa territoriale, spesso in affanno e costretta a fissare appuntamenti dopo lunghe attese;
  7. a rivedere le modalità di accreditamento, posticipando la richiesta di regolarità degli obblighi di aggiornamento (Educazione Continua in Medicina ECM) che causa inutili ritardi;
  8. dare piena attuazione alla L.P. 13/2007 art. 36 che prevede la presenza dello/a psicologo/a nei servizi di welfare;
  9. ad incrementare, all’interno della missione 13 (tutela della salute), programma 01 (servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA), titolo 1 (spese correnti) gli stanziamenti dedicati agli interventi previsti dalla legge 5/2016 in modo da permettere un aggiornamento del compenso orario per i professionisti accreditati.

cons. Alessio Manica