Ordine del giorno 36/55/XVI – Riapertura attività sportive
Trento, 09 maggio 2020
Proposta di ordine del giorno al disegno di legge 55/XVI n. 36
Sostenere l’associazionismo sportivo, promuovere la salute attraverso lo sport
La legge provinciale 21 aprile 2016, N. 4 (Promozione dello sport e dell'associazionismo sportivo trentino) ha messo nero su bianco che “la Provincia riconosce e promuove la diffusione dello sport e il diritto all'attività motoria per la crescita, il benessere psico-fisico, il miglioramento degli stili di vita, anche quali fattori di sviluppo delle relazioni sociali, delle pari opportunità di genere e dei settori economici, nonché di miglioramento della salute nel territorio trentino”, e che per la realizzazione delle finalità della legge stessa “riconosce l'importanza dell'associazionismo sportivo”. Alla base, la volontà di favorire “l'attività sportiva e motoria senza discriminazione di età, genere, nazionalità, condizione economica, abilità e condizione fisica”, riconoscendone “la funzione educativa di integrazione e aggregazione sociale”. Questi mesi di emergenza sanitaria e di lockdown, hanno prodotto due risultati molto preoccupanti, in questo ambito: è inevitabilmente aumentato il numero di cittadini sedentari, con le dirette conseguenze in termine di benessere e salute, e le associazioni sportive sono cadute in una situazione di difficoltà economica senza precedenti, a causa del blocco totale delle attività. Non solo la legge sullo sport, ma anche il Piano per la Salute del Trentino 2015-2025 e il Piano provinciale per la prevenzione, riconoscono l’importanza dell’attività fisica come fattore fondamentale della promozione della salute, ad ogni età. Dopo due mesi di “sedentarizzazione forzata”, è quindi necessario cominciare a immaginare in modo serio, con regole chiare e armonizzate tra livello nazionale e locale, una ripartenza dell’attività sportiva sul territorio provinciale, andando a sostenere da un lato i soggetti dell’ordinamento sportivo, e dall’altro le famiglie, che hanno visto contrarsi il loro reddito e la la loro capacità di spesa.
Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta
- garantire iter partecipati per l’elaborazione delle regole di riapertura delle attività sportive organizzate, coinvolgendo i soggetti dell’ordinamento sportivo, a partire dalla convocazione della Conferenza provinciale per lo sport, prevista dall’art. 8 della legge provinciale 21 aprile 2016, N. 4, e dalla riattivazione del Tavolo dello sport, previsto all’art. 9 della medesima legge;
- valutare la possibilità, anche in accordo coi Comuni, di cancellare i canoni di locazione degli impianti sportivi, dati in gestione a associazioni e società sportive, per tutte le mensilità di mancata attività, stimolando inoltre un accordo con gli enti di distribuzione per la riduzione delle utenze di gas, energia elettrica e acqua relative all’impiantistica sportiva;
- anticipare a settembre 2020 la procedure di richiesta per i contributi previsti dall’art. 37, comma 1, della legge provinciale 21 aprile 2016, N. 4 (Contributi a sostegno del funzionamento delle Federazioni, EPS e DSA) per l’anno 2019/20, e quelli previsti dall’art. 16, comma 2 (Contributi a sostegno dell’attività dilettantistica giovanile), al fine di sostenere la liquidità dei soggetti dell’ordinamento sportivo;
- aprire entro agosto 2020 il bando per “progetti di promozione dell'attività motoria, anche di durata pluriennale, presentati da federazioni sportive, da discipline associate e da enti di promozione sportiva, anche in collaborazione con le associazioni loro affiliate”, previsti dall’art. 21, comma 1, lettera a) della legge provinciale 21 aprile 2016, N. 4, aumentando il budget con le risorse già stanziate e non utilizzate per il sostegno alle manifestazioni sportive non realizzate;
- potenziare lo strumento del “voucher sportivo”, estendendo la fascia d’età dei figli da 0 a 18 anni, mantenendo l’ancoraggio all'assegno unico provinciale e ampliando la platea dei beneficiari anche ai nuclei famigliari aventi diritto alla quota B1 già a partire dal primo figlio, eliminando infine i requisiti dei 10 anni di residenza in Italia e 3 in Trentino;
- valutare misure di sostegno alle associazioni e società sportive che svolgono attività in impianti e strutture sportive, pubbliche o private, per la messa in sicurezza di personale, tecnici, soci e utenti e per la sanificazione delle strutture;
- richiedere al Governo nazionale l’aumento al 90% delle detrazioni che le famiglie possono scaricare in dichiarazione dei redditi per i costi riferiti all’attività sportiva, attualmente al 19%, rivolgendole a qualsiasi componente del nucleo famigliare (non solo ai figli), ed elevare il tetto massimo di spesa per ciascun componente da 210 euro a 500 euro.