Ordine del giorno n. 4/49/XVI – Partecipazione popolare nei grandi impianti idroelettrici
Trento, 06/10/2020
Proposta di ordine del giorno n. 4/49/XVI
Partecipazione popolare nella proprietà dei grandi impianti idroelettrici
Nel corso del 2017, grazie all'approvazione di un'importante norma statutaria che ha modificato l’art. 13 dello Statuto di Autonomia, le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno ottenuto la possibilità di definire il quadro normativo necessario per individuare i nuovi concessionari cui affidare le concessioni di grandi derivazioni idroelettriche nonchè i criteri di affido delle derivazioni e della gestione delle centrali idroelettriche. Assieme all’A22, quello delle centrali idroelettriche è uno degli asset strategici del nostro territorio. Con il disegno di legge in discussione si va a normare la procedura di assegnazione di 17 concessioni idroelettriche, per un valore annuo di circa 200 milioni di euro. Sulla questione circa un anno fa si è sviluppato un interessante dibattito pubblico. A questo ha partecipato anche l'Assessore competente per materia, il quale ha espresso il proprio parere favorevole ad una gestione interamente pubblica delle grandi derivazioni e delle centrali idroelettriche. Sull'energia idroelettrica, ovvero sulla gestione delle grandi derivazioni e delle centrali e la produzione di energia, si gioca una partita fondamentale per il nostro territorio. Una partita non solo economica ma anche dal profondo valore culturale. Perché l'acqua è una risorsa strategica, è il bene comune per eccellenza, e una sua gestione interamente pubblica potrebbe segnare un ulteriore ampliamento e potenziamento delle prerogative autonomistiche della nostra Provincia. La sfida potrebbe essere ancora più ambiziosa e potrebbe riguardare il coinvolgimento diretto dei cittadini e degli enti locali trentini nella gestione delle grandi derivazioni e delle centrali attraverso forme di azionariato diffuso. In tal modo i cittadini residenti in Trentino e gli enti locali potrebbero avere un proprio spazio nella gestione, significativo e riconoscibile, e gli utili prodotti potrebbero produrre direttamente benefici diffusi e maggiori risorse da investire in servizi ed infrastrutture pubbliche. In tal modo i risparmi dei trentini potrebbero essere investiti sul territorio, quasi certamente in maniera redditizia, e produrre un utile collettivo attraverso l'uso e la valorizzazione delle risorse pubbliche del territorio. Al contempo la presenza di un controllo diffuso potrebbe meglio garantire un utilizzo sostenibile e duraturo della risorsa acqua e un maggior equilibrio tra i concessionari e le comunità locali, uniche titolari del bene sfruttato. I cittadini sarebbero in tal senso protagonisti nell'uso e nella gestione delle risorse naturali, e questo è uno dei capisaldi della nostra Autonomia. Il disegno di legge prevede la possibilità per la Provincia di scegliere alternativamente se effettuare una gara per individuare il concessionario cui affidare la concessione oppure costituire una società mista pubblico – privata, alla quale affidare direttamente la concessione previo espletamento di una gara sia per la scelta del socio privato sia per l’affidamento dell’attività idroelettrica. Inoltre, con un apposito emendamento depositato dall’Assessore competente – numero 9 all’art. 7 - si è prevista esplicitamente la possibilità in capo alla Provincia di affidare la gestione delle centrali mediante forme di partenariato pubblico privato. Per compiere il percorso che porterà all’individuazione del concessionario si ha a disposizione un tempo congruo, nel quale la Giunta può approfondire concretamente la fattibilità economico-giuridica in ordine alla possibile acquisizione della proprietà completa degli impianti (accuistando i cosiddetti beni asciutti) e il coinvolgimento della popolazione nella proprietà degli stessi, in funzione evidentemente di quale delle tre strade previste in norma si intende percorrere.
Tutto ciò premesso
il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale
- a valutare la praticabilità giuridico-economica di un'eventuale trasformazione di Dolomiti Energia in public company;
- a valutare la praticabilità giuridico-economica del coinvolgimento di un azionariato diffuso nella acquisizione dei c.d. beni asciutti, allo scopo di incentivare la partecipazione diretta dei cittadini e degli enti locali trentini e favorire l'attivazione di risorse private nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo del nostro territorio;
- a presentare uno studio puntuale di quanto ai punti precedenti alla Commissione consiliare competente entro il termine di sei mesi dall'approvazione della norma in discussione.
Il Cons. Alessio Manica