Interrogazione scritta 1574/XVI – Valdastico: perchè la Giunta non tutela il Trentino?
Interrogazione n. 1574/XVI
Valdastico: giochetti veneti o forzature senza intesa
A metà maggio la A4 Holding, la concessionaria autostradale della Brescia-Padova, ha annunciato novità sulla Valdastico: “Nuova Valdastico a Nord: definite anche le nuove varianti. Dopo un triennio si avvia a completamento l’iter di approvazione del progetto definitivo del primo lotto della A31 Nord in territorio veneto.” Pare che la Società del Gruppo Abertis abbia incontrato Regione, Provincia di Vicenza e i comuni di Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio. Arsiero, Valdastico e Pedemonte per definire le ultime varianti del tracciato. Tutte le modifiche pare siano state approvate dai ministeri e dalle istituzioni competenti. Mancava, a maggio, solo la deliberazione della Giunta regionale veneta e l’approvazione definitiva del Cipe. La cosa, ovviamente, non è passata inosservata in Trentino. In Particolare il comune di Besenello, direttamente coinvolto nell’opera, ha diffidato la Regione Veneto, il ministero dell’ambiente, la A4 Holding e ogni altro soggetto coinvolto dal proseguire l’iter di approvazione del tratto autostradale. Il piccolo comune di Besenello non ha agito in preda ad un delirio di onnipotenza, ma forte di una sentenza del consiglio di Stato del gennaio 2019 che di fatto ha annullato la “deliberazione del CIPE 18 marzo 2013, n. 21, recante l’approvazione in linea tecnica, con prescrizioni, del progetto preliminare dell’autostrada A31 Valdastico nord - 1° lotto funzionale Piovene Rocchette – Valle dell’Astico (…) rilevando che il c.d. primo lotto funzionale in esame risulta privo di autonomo significato se non incluso nel complessivo ed unitario asse di collegamento oggetto dell’originario progetto” e constatando “l’illogicità della scelta amministrativa” di dividere l’approvazione dell’opera in lotti differenti e non precedentemente coordinati. Sulla base della sentenza del Consiglio di Stato dunque anche l’annunciata approvazione delle nuove varianti venete, con tutti i relativi atti amministrativi, dovrebbe rientrare tra gli atti illegittimi. L’approvazione della parte trentina del nuovo tratto autostradale è infatti ancora in alto mare, l’ultima proposta della Giunta, l’uscita a Rovereto Sud, ha sollevato molte osservazioni contrarie dal punto di vista ambientale, tecnico ed economico e ha riunito tutti i territori trentini interessati in una sostanziale bocciatura. Del resto manca ancora la valutazione ambientale strategica, e quindi, per ora, può essere considerata solo una delle proposte e soluzioni possibili. Finché non viene trovato un accordo complessivo e finché non viene definito un il percorso l’asse unitario di collegamento tra Veneto e asta dell’Adige non sembra possibile iniziare alcuna opera. È noto che la realizzazione della Valdastico è di estrema importanza per la A4 Holding per poter ottenere il rinnovo della concessione evitando la gara europea, e che questo potrebbe spingere la società a forzare la mano. Ma questo aspetto, sicuramente, poco interessa il Trentino e la nostra viabilità. Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:
- se siano a conoscenza di quanto affermato a metà maggio dalla A4 Holding e se le dichiarazioni in merito alla parte veneta della Valdastico corrispondano al vero;
- se la Giunta provinciale sia stata in qualche modo coinvolta nelle decisioni e nei progetti adottati per parte veneta della Valdastico ovvero a che punto è l’Intesa per la realizzazione dell’opera;
- se non ritengano, in difesa della sentenza del Consiglio di Stato del gennaio 2019 e, soprattutto, del piccolo comune trentino di Besenello, che con grande determinazione ha ottenuto il riconoscimento dei un principio fondamentale nella realizzazione di opere complesse che coinvolgono diversi territori, di schierarsi decisamente in difesa dei territorio trentino e della nostra autonomia violata da un progetto ancora non condiviso;
- come intendano muoversi per evitare che le iniziative venete in tema di viabilità interegionale, motivate pare più da necessità della concessionaria autostradale che da necessità viabilistiche, non finiscano col violare l’autonomia trentina in tema ambientale/economico/trasportistico mettendo la Provincia di fronte a fatti compiuti (strade, svincoli e quant’altro) non più modificabili;
- come il progetto annunciato da A4 Holding potrebbe incidere sulla parte trentina del collegamento autostradale e quale impatto potrebbe avere sui vari tratti diversi trentini finora annunciati.
A norma di regolamento chiedo risposta scritta.