Interrogazione n. 711-Sull’indennità per l’esproprio di aree non edificabili dopo la sentenza della Corte costituzionale e sulle relative conseguenze per il settore dei lavori pubblici
Ill.mo Signor
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE
INTERROGAZIONE n. 711
Stabilire le indennità per l’esproprio di aree non edificabili dopo la sentenza di illegittimità espressa dalla Corte Costituzionale riguardo all’art. 13 della legge della Provincia autonoma di Trento n. 6
A seguito della sentenza 187/2014 della Corte Costituzionale depositata il 2 luglio scorso, sentenza che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 13 della legge della Provincia autonoma di Trento n. 6 del 19 febbraio 1993 (Norme sulla espropriazione per pubblica utilità), così come modificato dall’art. 58, comma 1, della legge della Provincia autonoma di Trento n. 11 del 29 dicembre 2006 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2007 e pluriennale 2007-2009 della Provincia autonoma di Trento – legge finanziaria 2007), sembra che alcuni Comuni trentini con progetti di opere pubbliche già finanziate ma che necessitano dell’acquisizione del decreto espropriativo, o l'istituzione di servitù, si trovino nell'impossibilità di appaltarle in quanto la sentenza creerebbe un vuoto legislativo.
Infatti, decaduto l’articolo che stabiliva le indennità per le aree non edificabili, ci si troverebbe nell’impossibilità di calcolare il valore da attribuire all'area. Com’è facile immaginare, questa impasse complica ulteriormente la già precaria situazione dei lavori pubblici e comporta un’ulteriore rallentamento nell’iter realizzativo.
Tutto ciò premesso, interrogo il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore competente per sapere:
- quali iniziative la Giunta provinciale abbia in cantiere per evitare eccessivi rallentamenti ad un settore già fortemente provato dalla crisi degli ultimi anni.
A norma di regolamento, chiedo risposta scritta.
cons. Alessio Manica
Trento, 9 luglio 2014
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