Alessio ManicaTemi Acqua Interrogazione n. 4624/XVI – Nuova diga sul torrente Vanoi

Interrogazione n. 4624/XVI – Nuova diga sul torrente Vanoi

Trento, 15 giugno 2023

Interrogazione n. 4624/XVI

Ipotesi di costruzione di una nuova diga sul torrente Vanoi e coinvolgimento della Provincia autonoma di Trento

La Regione Veneto ha già dato corso ad un progetto, finanziato dal P.N.R.R. e per quasi un miliardo di euro, per una diga, che dovrebbe sorgere nel territorio comunale di Lamon. Il tema era già noto negli anni Sessanta, anche se poi venne accantonato, almeno fino ad oggi, quando si sta progettando una diga sul torrente Vanoi alta cento metri e con una capacità di invaso pari a 33 milioni di metri cubi d’acqua. Fin qui parrebbe un problema veneto, ma in realtà la questione tocca in profondità il territorio trentino, perché il bacino della diga viene a ricadere quasi interamente sulle aree di pertinenza dei Comuni di Canal San Bovo e Castello Tesino. Pare che i comuni trentini interessati si siano già mossi da mesi per capire cosa potrà succedere sui loro territori, chiedendo incontri con il Presidente della Provincia e l'Assessore competente, dai quali però non pare siano emerse risposte soddisfacenti. Ora, assieme al sindaco del Comune di Lamon, evidentemente anche lui non coinvolto nella decisione della Regione Veneto, i sindaci dei Comuni trentini di Canal San Bovo e di Castel Tesino hanno preparato una lettera per chiedere spiegazioni/informazioni indirizzata al Presidente del Consorzio del Brenta, al Presidente della Regione Veneto, al Presidente della Provincia autonoma di Trento, al Prefetto di Belluno e al Commissario del Governo di Trento. Benché il Trentino abbia più volte espresso la contrarietà alla realizzazione dell’invaso sul torrente Vanoi, attraverso l’Assessore e Vicepresidente Tonina scopriamo che la Provincia ha saputo del progetto solo da notizie giornalistiche. Non sembra sinceramente credibile che la Regione Veneto possa pensare di costruire una diga che con il suo bacino va ad occupare un territorio esterno alla Regione stessa senza chiedere e ottenere una qualche autorizzazione a chi quel territorio lo deve amministrare. Insomma, non sembra assolutamente credibile che l’Amministrazione provinciale non ne sapesse nulla. Per evitare anche solo il sospetto che a giustificare l’iniziativa veneta ci sia stato un qualche accordo diretto e “segreto tra il Presidente del Veneto e il Presidente della Provincia di Trento uniti dalla comune militanza nello stesso partito nazionale - accordo stretto evidentemente senza tenere conto delle popolazioni direttamente interessate - è necessario che sia fatta la massima chiarezza su tutti i passaggi amministrativi e politici che stanno alla base della decisione di costruire questa nuova diga.

Tanto premesso,

si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:

  1. quando e in che forma la Provincia di Trento sia venuta a conoscenza del progetto della nuova diga sul torrente Vanoi;
  2. se la stessa ha avuto – ed in quali forme e con quali esiti – interlocuzioni tecniche e politiche con la Regione Veneto su tale questione;
  3. considerando il coinvolgimento di territori e Comuni del Trentino e che la realizzazione della diga cozza anche con quanto previsto nell’ultimo Piano provinciale per la gestione delle acque, quali azioni intenda avviare la Provincia per tutelare le proprie competenze e il proprio territorio.

A norma di regolamento chiedo risposta scritta.

cons. Alessio Manica