Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 4122/XVI – Come fermare la flavescenza dorata?

Interrogazione n. 4122/XVI – Come fermare la flavescenza dorata?

Trento, 15 novembre 2022

Interrogazione a risposta scritta n. 4122/XVI

Qual è la situazione della flavescenza dorata in Trentino?

Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione con i principali attori del mondo agricolo trentino per fare il punto sul tema della fitopatie. Tra queste, in particolare, la cosiddetta flavescenza dorata. Sulla Flavescenza dorata, stando ai dati forniti dalla FEM, pare che le viti sintomatiche siano passate dallo 0,6% del 2021 all’1,1%, del 2022, e questo nonostante i molti sforzi messi in campo dalle strutture tecniche di PAT e FEM e dai principali soggetti collettivi del settore vitivinicolo, quali Consorzi di secondo livello, Cantine Sociali, Consorzio di Tutela, Consorzio Vignaioli del Trentino, Sindacati agricoli ecc. Come si legge sul portale della FEM, la Flavescenza dorata è una malattia da quarantena soggetta a lotta obbligatoria ai sensi del Decreto Ministeriale del 31 maggio del 2000). È causata da microorganismi parassiti, denominati fitoplasmi, che nella vite si localizzano nel sistema di trasporto della linfa elaborata provocando squilibri ed alterazioni. Gli effetti possono essere gravi, dal calo della qualità e quantità della produzione in uva fino al deperimento della pianta. I sintomi sono uguali a quelli causati da un altro tipo di fitoplasma che attacca la vite, denominato Legno Nero. La maggior pericolosità della flavescenza è legata dalla sua capacità di diffondersi in maniera epidemica nei vigneti: il suo principale insetto vettore, una cicalina denominata scafoideo (Scaphoideus titanus), vive sulla vite e può trasmettere la malattia mentre punge le foglie per nutrirsi. In presenza dell’insetto nel vigneto una pianta malata di flavescenza è una possibile fonte di infezione per le altre piante. I sintomi possono interessare diversi organi (foglie, germogli, grappoli) e possono colpire interamente o solo una parte della pianta (anche un solo germoglio o pochi germogli). In piena estate per classificare una pianta malata i sintomi devono essere presenti contemporaneamente su almeno due organi diversi (es. foglie e grappoli); sintomi su solo un organo spesso sono dovuti ad altre cause (carenze di elementi, altre malattie, ecc.). Le manifestazioni sintomatiche sono generalmente frutto dell’infezione avvenuta nella stagione precedente e la comparsa in campo di piante malate può avvenire in maniera scalare. A fronte della forte diffusione della flavescenza, lo scorso 26/05/2022 la Provincia ha adotto la determina 2022-S164-00510 per la definizione delle Misure di contenimento dell'organismo nocivo Grapevine flavescence dorée phytoplasma agente della flavescenza dorata della vite nel territorio della Provincia autonoma di Trento per il 2022. In questa si legge che l’attività di monitoraggio ufficiale svolta dalla Fondazione Edmund Mach per conto del Servizio Fitosanitario provinciale negli ultimi anni, volta ad accertare la presenza di Flavescenza dorata e del suo vettore nei vigneti del territorio provinciale con particolare riferimento a quella condotta nel 2021, ha mostrato il permanere di una situazione di bassa incidenza di piante sintomatiche ma diffusa presenza in tutte le aree viticole del territorio. Le misure adottate con la determina mirano alla lotta contro contro Grapevine flavescence dorée phytoplasma agente della flavescenza dorata della vite (FD), e del suo vettore Scaphoideus titanus. La lotta è obbligatoria nel territorio provinciale, secondo le modalità di seguito individuate, al fine di prevenirne la diffusione. In particolare le misure prevedono che sull’intero territorio vitato provinciale è fatto obbligo a tutti i proprietari e/o conduttori di viti di estirpare immediatamente ogni pianta che presenti sintomi di FD, anche in assenza di analisi di conferma; di effettuare adeguati trattamenti insetticidi per controllare il vettore di FD, Scaphoideus titanus. In considerazione del rischio fitosanitario, il Servizio fitosanitario provinciale, può ordinare l’estirpo dell’intero impianto anche senza dover ricorrere ad ulteriori analisi di laboratorio qualora la percentuale di piante di un’unità vitata che presentano sintomi da fitoplasmosi sia pari o superiore al 20% o la somma delle piante con sintomi da giallumi, delle viti capitozzate, deperienti, morte e delle ceppaie ricaccianti sia pari o superiore al 20%. La mancata estirpazione, si legge, è soggetta a sanzione amministrativa pecuniaria da 516,00 a 5.000,00 euro così come prevista dall’art. 55, comma 13, del Decreto legislativo 2 febbraio 2021 n. 19. L’omessa esecuzione delle altre misure fitosanitarie disposte dal Servizio fitosanitario provinciale comporta l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 a 6.000,00 euro così come prevista dall’art. 55, comma 15, del Decreto legislativo 2 febbraio 2021 n. 19. Nelle aree delimitate la lotta contro il vettore Scaphoideus titanus è obbligatoria. Il Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach stabilisce le modalità per i trattamenti contro il vettore Scaphoideus titanus, con particolare riferimento a epoca e principi attivi da impiegare, e le rende note attraverso il bollettino di difesa integrata di base, periodicamente pubblicato sul sito della medesima Fondazione, ferme restando le vigenti disposizioni per la salvaguardia degli insetti pronubi e di altri utili. E, si legge, le predette disposizioni valgono anche per le aziende che producono secondo il metodo di produzione biologico conformemente al Regolamento CEE 834/2007. Si prevede infine che ogni vigneto abbandonato o incolto nel territorio della Provincia Autonoma di Trento deve essere estirpato a cura del proprietario o di chi ne ha la disponibilità a qualsiasi titolo. Come detto sopra però, nonostante i tanti sforzi, pare che i dati raccolti nel corso dell’attività di monitoraggio abbiano mostrato un peggioramento della situazione. A tal proposito l’Assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli ha dichiarato: “Assicuro il pugno duro contro le poche aziende che non garantiscono la realizzazione delle misure di contrasto previste dai piani di intervento, in particolare per quanto concerne gli estirpi ed i trattamenti obbligatori, anche attraverso il blocco dell’accesso agli incentivi pubblici o la sospensione dei diritti di reimpianto”.

Tutto ciò premesso,

si interroga la Giunta per sapere

  1. qual è la situazione dettagliata della diffusione in Trentino della cosiddetta flavescenza dorata;
  2. qual è l’andamento della patologia e se è vero che negli ultimi anni la diffusione è aumentata;
  3. quanti ceppi sono stati estirpati negli ultimi tre anni;
  4. se l’attuale organizzazione del sistema di monitoraggio e controllo è ritenuta sufficientemente efficiente ed efficace;
  5. quali ulteriori misure intende adottare per arginare la diffusione della flavescenza dorata;
  6. se intende aumentare le risorse finanziare e umane dedicate alla lotta contro la flavescenza dorata;
  7. quante risorse sono state liquidate con il bando della scorsa primavera pensato per sostenere gli agricoltori per le perdite subite a causa della flavescenza dorata della vite e quante aziende hanno ricevuto contributo;
  8. se si ritiene che quella misura sia stata efficace e in tal caso se si intende ripetere;
  9. come intende specificatamente dare seguito al cosiddetto “pugno duro” contro le aziende che non estirpano i ceppi infetti.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

cons. Alessio Manica