Interrogazione n. 3909/XVI – Riduzione dei contributi all’associazione famiglie tossicodipendenti (AFT onlus)
Ill.mo Signor
Walter Kaswalder
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE
Trento, 07 settembre 2022
Interrogazione a risposta scritta n. 3909
Si apprende che nei giorni scorsi l’Associazione Famiglie Tossicodipendenti AFT onlus ha scritto una
lettera all’Assessora provinciale alla salute Stefania Segnana.
Dal sito dell'Associazione si legge che “AFT Onlus è un ente no-profit, un'organizzazione di volontariato convenzionata con il Servizio Politiche Sociali ed Abitative della Provincia Autonoma di Trento. È stata costituita con atto notarile nel 1981 da un gruppo di famigliari che condivideva il problema. Lo scopo prioritario è quello di offrire accoglienza, cura, sostegno a persone affette da patologie tossicomaniche e più in generale da problemi di dipendenza e accoglie famiglie offrendosi come punto di riferimento e di ascolto, sostegno e condivisione sul problema della droga.”
I contenuti della lettera di cui sopra sono stati ripresi anche in un’intervista rilasciata dai dirigenti di TFT in data odierna ad un quotidiano locale. In questa si legge che “siamo in ginocchio, rischiamo di dover chiudere tutto. Ci hanno ridotto il valore delle convenzioni con tagli pesantissimi. E non possiamo andare avanti così.” Si legge poi che AFT lavora “sulla "riduzione del danno" - spiega Meina - siamo in prima linea contro le tossicodipendenze lavoriamo anche con le donne grazie a degli alloggi di accoglienza. Facciamo il lavoro più stressante e pesante nel campo delle tossicodipendenze da oltre 40 anni.” Ora però “rischiamo di dover chiudere tutto e lasciare un vuoto”.
Stando a quanto riportato i primi tagli da parte della Provincia su quanto viene pagato all'associazione
per il servizio che offre risalgono al 2018-2019. Servizio che riguarda gli alloggi per le donne, il centro
diurno e gli appartamenti; solo con riferimento alle persone vittime di tossicodipendenza Aft si occupa
in media di 20 persone al giorno negli alloggi/centri e 200 in strada.
Nell’intervista si legge ancora che “La convenzione in proroga è scaduta del 2021. A gennaio c'è stato
l'accreditamento dell'associazione per i servizi socio assistenziali, quindi un primo bando per coprire i
mesi da gennaio a giugno e quindi un secondo per luglio, agosto e settembre. E il taglio che c'è stato è
stato sostanziale. Su un totale di circa 100 mila euro ce ne sono stati assegnati 30 mila in meno. La
convenzione dei mesi estivi è stata definita solo pochi giorni fa, quasi a "tempo scaduto" e anche questa
ha portato un'amara sorpresa. Il bando indicava il costo in 33 euro al giorno per utente inserito
nell'appartamento. Un costo molto basso considerando che in comunità la spesa media è di 150 euro al
giorno. Ecco la Provincia ce ne ha riconosciuti 20.” In conclusione si legge che “Ci stiamo riempiendo
di debiti anche perchè i soldi che arrivano, arrivano con notevole ritardo e dobbiamo trovare il modo dianticiparli per coprire le spese. Non so più cosa dire, mi pare che ci sia una chiara volontà di farci
chiudere.”
Già più volte ho avuto occasione di interrogare la Giunta provinciale sul tema del contrasto alla tossicodipendenza, senza avere finora - come di consueto - alcuna risposta.
Nel giugno 2019 infatti il presidente Fugatti annunciava in pompa magna l’avvio di un nuovo piano per
la lotta alla droga insediando presso la presidenza della Giunta provinciale un organo ad hoc sulla
tematica del disagio giovanile legato alle droghe affidato, con un incarico speciale, a Federico Samaden,
dirigente dell’Istituto Alberghiero di Rovereto-Levico Terme. In quella occasione non sono state presentate le modalità attraverso le quali si pensava di affrontato questo complesso problema e nemmeno le fasi di attuazione del progetto, di cui ad oggi non si conoscono i risultati raggiunti.
Lo scorso aprile con l’interrogazione n. 3648/XVI interrogavo inoltre alla Giunta provinciale informazioni rispetto alla proposta avanzata dallo stesso Samaden volta all’insediamento di una comunità di recupero presso le ex caserme austroungariche delle Viote, chiedendo anche in particolare quale fosse il costo del progetto, se la Giunta avesse già garantito l’impegno delle risorse necessarie e se tale impegno sarebbe andato a danneggiare le associazioni, le comunità e le altre realtà già esistenti e già impegnate nel faticoso lavoro sul territorio per il contrasto alla tossicodipendenza e la presa in carico delle patologie tossicomaniche, come l’AFT.
Ciò premesso,
si interroga la Giunta per sapere
1. se è a conoscenza dei fatti su descritti;
2. perché sono stati ridotti i contributi destinati all’AFT;
3. se c’è la volontà di vedere l’AFT chiudere;
4. se sono stati ridotti i contributi destinati anche ad altre realtà simili ad AFT;
5. l’andamento delle risorse destinate negli ultimi 4 anni al settore del contrasto alla
tossicodipendenza e presa in carico delle patologie tossicomaniche.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica