Interrogazione n. 3777/XVI – Controlli sulle seconde case
Trento, 09 giugno 2022
Interrogazione a risposta scritta n. 3777
Il sistema di controllo sulle seconde case è efficace?
Recentemente, in occasione dell’Assemblea degli Albergatori trentini, il Presidente dell’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento Gianni Battaiola è tornato sul tema del rapporto tra servizi turistici alberghieri e seconde case. Battaiola ha dichiarato che “Nel nostro Paese c'è il vizio di tartassare chi opera alla luce del sole, mentre si fa poco o niente per combattere l'abusivismo, come ad esempio nel settore degli alloggi turistici non dichiarati”, con riferimento a quegli affittuari delle seconde case che non sempre dichiarerebbero tutti i redditi incassati, facendo così di fatto concorrenza sleale alle strutture ricettive. Il problema non è nuovo, ma dalle parole del Presidente Battaiola sembra non essere stata individuata da parte della Giunta provinciale nessuna soluzione efficace a garantire un maggior controllo. Nel giugno del 2020 l’Assessore Failoni presentava in videoconferenza con i sindaci l’adozione del codice Cipat, ovvero il codice identificativo obbligatorio per ogni appartamento dato in affitto ad uso turistico, quale “tentativo per fare emergere il sommerso nel settore degli alloggi ad uso turistico.” In quell’occasione Failoni dichiarava che “oltre alle ragioni di legge, a cui si sommano quelle di natura fiscale, ce ne sono anche altre, legate al controllo e alla sicurezza del territorio, tanto più importanti ora, in questa fase post-Covid. La situazione che stiamo attraversando rende più che mai indispensabile un intervento per portare alla luce chi ancora non opera in maniera regolare. Il codice Cipat dovrà essere utilizzato dai proprietari degli alloggi e anche da chi si occupa di intermediazione, compresi i grandi portali come Booking e Airbnb. Ci saranno i dovuti controlli e sono previste sanzioni per chi, a partire dal prossimo 30 giugno, non rispetterà questo obbligo. Naturalmente non si tratta di instaurare uno ‘stato di polizia’ nelle nostre valli: dobbiamo però cogliere questa occasione per regolarizzare le attività di accoglienza turistica extraalberghiera esercitate in maniera non imprenditoriale, che sono molte, anche al fine riuscire a pianificare al meglio l’offerta dei servizi pubblici sul territorio”. Nel comunicato della Provincia del 15/06/2020 si legge che “Il codice Cipat servirà ad identificare le attività che non vengono esercitate in forma imprenditoriale: non riguarderà quindi affittacamere, B&B, ostelli e quant’altro appartiene al mondo extralberghiero ma esercita la sua attività in forma di impresa. Anche chi fa intermediazione immobiliare, compresi i portali come Booking o Airbnb, dovrà utilizzarlo. La sanzione prevista per chi dopo il 30 giugno affitterà un appartamento ad uso turistico essendone sprovvisto andrà dai 500 ai 3000 euro. La materia, come noto, riguarda in promo luogo i comuni, compresi i controlli e la parte sanzionatoria. Il comune è infatti il soggetto che conosce meglio di ogni altro la situazione presente sul proprio territorio, come si è visto anche quando è esplosa l’emergenza Covid-19, che inizialmente ha coinvolto alcuni proprietari di seconde case provenienti da altre regioni. Il comune è anche l’ente deputato a ricevere la comunicazione di chi intende mettere a disposizione un alloggio ad uso turistico. Ed ancora: il comune incassa una parte della tassa di soggiorno, pari al 50%. Infine, le stesse somme relative alle sanzioni verranno incassate dagli uffici comunali.” Sulla stessa linea, in occasione dell’Assemblea di ASAT 2022 l’Assessore Failoni, in risposta alle preoccupazioni sollevate dal Presidente Battaiola, ha dichiarato fra le altre cose che andando parte dei proventi della tassa di soggiorno ai Comuni, questi hanno le risorse per fare i controlli sulle seconde case e devono quindi provvedere in tal senso. Sembra essere sfuggito all’Assessore Failoni il grido d’allarme che da anni si alza dai Comuni trentini per il continuo aumento di competenze a fronte di un calo delle risorse ma soprattutto a fronte di una cronica carenza di personale e difficoltà di reclutamento.
Ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere
- a quanto ammontano, per ogni Comune trentino, i proventi della tassa di soggiorno negli anni dall’istituzione della stessa al 2021;
- quante sanzioni sono state comminate nell’ambito dell’attività di controllo dei Comuni negli anni dall’istituzione della stessa al 2021;
- a quanto ammontano, per ogni Comune trentino, le risorse incamerate dai Comuni derivanti dalle sanzioni elevate;
- se alla luce della rinnovata preoccupazione espressa dal Pres. Battaiola ritiene che il sistema dei controlli incardinato sui Comuni sia la soluzione più efficace;
- in caso di risposta negativa, in che modo pensa di supportare l’attività di controllo dei Comuni o riorganizzare il sistema dei controlli.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica