Interrogazione n. 3699/XVI – Concorso pubblico per l’accesso alla qualifica di direttore presso il Settore laboratorio dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento
Interrogazione n. 3699
AAA: cercasi direttore laboratorio acque e alimenti
per svolgere il compito di direttore laboratorio aria, suolo, rifiuti e radioattività
Nel mese di marzo la Provincia ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'accesso alla qualifica di Direttore e il conseguente conferimento degli incarichi di preposizione a unità organizzative incardinate presso il Settore laboratorio dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento. Il concorso si riferisce all’Unità organizzativa laboratorio acque e alimenti e all’Unità organizzativa laboratorio aria, suolo, rifiuti e radioattività istituite con la riorganizzazione dell’Agenzia introdotta nel 2020.
Nel bando del concorso sono indicate anche le tre prove d’esame previste: scritta, pratica e orale.
La prova scritta, a sua volta, si divide in una parte comune per tutti e una specifica su una o più delle materie specifiche per ciascuna Unità organizzativa. Il bando elenca quindi le materie del Programma 1, U.O. Laboratorio acque e alimenti, e quelle del Programma 2, U.O. Laboratorio aria, suolo, rifiuti e radioattività. Nel bando si specifica che “i due programmi sono alternativi tra di loro ed il candidato sceglierà quale svolgere in sede di prova scritta”.
Riguardo alla prova orale nel bando è stabilito che “Con riferimento alla parte specifica (PROGRAMMA 1 oppure PROGRAMMA 2), il candidato DOVRA’ (il maiuscolo è nel bando n.d.r.) sostenere la prova sullo stesso programma svolto durante la prova scritta.”
Sembrerebbe chiaro che le prove siano finalizzate ad individuare figure preparate in ambiti diversi, con competenze specifiche nel proprio campo. Se non che, tra i requisiti richiesti per essere ammessi al concorso, vi è, al punto 9) la disponibilità “in caso di assunzione, all’assegnazione ad una qualsiasi delle due Unità organizzative messe a concorso”.
Ora, se è chiaro che una persona in possesso di una delle lauree richieste, chimica, fisica o biologia, delle abilitazioni richieste, si presume in cerca di lavoro e di un progresso lavorativo, possa essere tranquillamente disposta a dirigere una delle unità organizzative/laboratorio, anche se non è quella che corrisponde specificatamente alle sue competenze e aspirazioni, risulta incomprensibile la logica secondo la quale la Provincia impegna risorse per selezione figure con competenze diverse, predisponendo percorsi di valutazione diversi, per poi riservarsi la possibilità di utilizzare tali figure indifferentemente in uno dei due campi tenuti separati in sede di valutazione.
In altri termini, non si capisce perché le Provincia cerca una persona competente in “analisi acque destinate al consumo umano: normativa comunitaria e nazionale di riferimento per le acque potabili, minerali, acque superficiali da destinare alla produzione di acqua potabile (Programma 1 Acqua e alimenti)” per poi utilizzarla al posto di una selezionata perché competente in “analisi suoli, terreni, terre e rocce da scavo; normativa comunitaria e nazionale di riferimento, strumenti di pianificazione e tutela del suolo Programma 2 Aria, suolo, rifiuti e radioattività)”.
Non pare avere un gran senso, in termini di efficienza dell’azione amministrativa, indire un concorso per l’individuazione di figure specialistiche diverse, prevedere giustamente percorsi di valutazione diversi su materie specifiche e poi ammettere la completa fungibilità tra i vincitori delle due aree d intervento diverse.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’assessore competente
per sapere quali considerazioni siano alla base della scelta di indire il concorso pubblico per l'accesso alla qualifica di Direttore e il conseguente conferimento degli incarichi di preposizione alle due unità organizzative laboratorio acque e alimenti e laboratorio aria, suolo, rifiuti e radioattività, prevedendo prove scritte e prove orali differenti per le due unità organizzative e mirando quindi all’individuazione di persone con competenze diverse per poi ammettere la possibilità di assegnare i vincitori indifferentemente ad una delle due unita organizzative, prescindendo dalle competenze dimostrate nelle prove concorsuali.
cons. Alessio Manica
Trento, 6 maggio 2022