Interrogazione n. 3442/XVI – Approntamento della Trento Music Arena
Trento, 04 febbraio 2022
Interrogazione a risposta scritta n. 3442/XVI
Natura e costi delle attività di approntamento della Trento Music Arena
Nei giorni scorsi il Presidente Fugatti assieme ai vertici amministrativi della Provincia Autonoma di Trento ha illustrato nel dettaglio le fasi operative che nei prossimi mesi porteranno all’allestimento presso l’area di San Vincenzo a Trento sud della cosiddetta “Trento Music Arena” per il concerto di Vasco. Dall’illustrazione fatta si è avuta tra l’altro la conferma che stante l’attuale previsione urbanistica del PRG del Comune di Trento, su quell’area senza un’apposita variante non potranno essere fatte che opere minimali di infrastrutturazione e sistemazione del terreno. Dopo, e solo se il Comune condividerà, si dovranno operare le necessarie variazioni urbanistiche, salvo non lasciare appunto una grande spianata con un impianto elettrico ed una rete idrica. Quindi se il Comune volesse realizzare su quell’area qualcuna delle idee discusse in questi anni i lavori per il concerto di Vasco sarebbero molto probabilmente buttati via. Ma non è questo l’obiettivo della presente interrogazione, come non lo è entrare nel merito di altri aspetti organizzativi emersi come ad esempio l’abnorme impegno di risorse finanziarie ed umane pubbliche. Si vuole con questo atto entrare nel merito di alcuni aspetti della sistemazione in corso dell’area di San Vincenzo. Nell’illustrazione si è parlato di due fasi di intervento, di cui la prima avrebbe già avuto il parere nella Conferenza dei Servizi del 12 gennaio. In realtà però nell’area i lavori sono già iniziati da alcune settimane, ad opera come noto della Protezione Civile – e un’altra quindicina di strutture della Provincia precettate d’urgenza stante l’equiparazione dell’evento ad una calamità naturale avvenuta con apposita ordinanza del Presidente della Provincia - con l’abbattimento delle strutture presenti, l’estirpo di svariati ettari di vigneto e frutteto ma soprattutto lo spianamento e la distribuzione di parte dei cumuli di terra presenti in loco. Cumuli di terra li depositati da alcuni anni, trasportati a Trento sud nell’ambito dei lavori di scavo della galleria “Someda” di Moena nel 2008. Dalla lettura della documentazione oggetto della Conferenza dei Servizi e del verbale della stessa emergono alcuni aspetti, che meritano per lo scrivente qualche chiarimento. Primo, viene chiarito che tutto ciò che sarà realizzato per preparare l’area per il concerto dovrà essere provvisorio e reversibile, pena il contrasto con la destinazione urbanistica attuale. Concetto questo ribadito svariate volte sia da parte provinciale che dalla rappresentanza del Comune di Trento intervenuta nella Conferenza dei Servizi. Secondo, per livellare e preparare l’area è necessario sia scavare che apportare una notevole quantità di materiale, con un innalzamento finale del piano di campagna di 1 metro; distribuendo il rimanente di quello già depositato in loco, pari a circa 40.000mc e facendone arrivare da cave idonee altri 75.000 metri cubi! (dati della relazione tecnico illustrativa). A tal proposito, sulle conseguenti variazioni altimetriche del piano di campagna, il servizio Urbanistica del Comune di Trento ribadisce che “Ancora una volta la compatibilità delle opere è legata esclusivamente alla loro provvisorietà” . La logica conseguenza è che se non lo sono, violano le norme. Sorge spontaneo interrogarsi su quale sia la provvisorietà dello spargimento di oltre 100.000 mc di materiale che unito allo scotico previsto cambierà definitivamente la natura dell’intera area. Terzo, che il materiale usato non sarà terra vegetale ma smarino dello scavo della galleria “Someda” di Moena, ovvero i cumuli già presenti, e prodotti di cava, ottimi certamente per fare i percorsi ed il fondo drenante per il concerto, difficilmente compatibili con usi altri che si volessero ipotizzare (parco agricolo, orti, biologo, …) e perché no anche un ritorno alla coltivazione. Quarto aspetto che emerge dagli elaborati è la previsione di coprire le due Fosse di bonifica denominate Catena e del Palù. Dalla lettura della relazione idraulica e idrogeologica unitamente al verbale della Conferenza dei Servizi saltano all'occhio alcuni aspetti: l'autorizzazione alla loro copertura avviene in deroga rispetto alle norme del PGUAP (Piano di Gestione ed Utilizzo della Acque pubbliche) in ragione "dell'interesse pubblico e della non delocalizzabilità". Quindi mancando il progetto definitivo della sistemazione dell'area che necessita di un progetto da sottoporre al consiglio Comunale ed una modifica del PRG, di fatto il Concerto di Vasco assurge ad interesse pubblico e giustifica la deroga al PGUAP! Giova sottolineare che anche questo intervento dovrebbe rientrare nel concetto di provvisorietà e rispristinabilità, pena il contrasto con il PRG comunale. Ma come possono essere provvisori interventi che prevedono la posa di tubazioni drenanti, materiale e la copertura delle fosse di bonifica? Infine ma non ultimo, sul materiale proveniente dalla galleria vengono alla luce due questioni. La prima riguarda una forma di inquinamento da fosfati, rilevata già al tempo del deposito e giudicata dai tecnici non problematica. Non si trovano però allegate le caratterizzazioni e le perizie che avrebbero sancito tale compatibilità con il collocamento nell’area di San Vincenzo. La seconda questione è che la responsabile del Servizio edilizia del Comune di Trento evidenzia come “non risultano depositati titoli edilizi che legittimino la presenza del deposito di materiale sull’area oggetto d’intervento”. Aggiungendo che dagli elaborati non se ne evincono ne la quantificazione ne l’ingombro ne cosa si intenda per ricollocazione dello stesso nel “perimetro stabilito”. Ma se non vi sono titoli che ne giustificano la presenza, come si è potuto movimentarlo? E se non v’erano titoli quel materiale non era a tutti gli effetti rifiuto ai sensi delle norme ambientali in materia di terre e rocce da scavo?
Ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere
- come può essere considerato un intervento provvisorio ai fini urbanistici la distribuzione di una tale quantità di materiale, di circa 115.000 metri cubi totali, che cambierà definitivamente la conformazione e la geologia dell’area e modificherà le altimetrie del piano di campagna;
- da quali cave o siti proverranno i 75.000 metri cubi di materiale ulteriore necessario al livellamento del sito;
- se l’area sarà ancora compatibile con usi agricoli, visto che una parte potrebbe anche tornare tale dati i 26 ettari a disposizione, considerata la natura del materiale che si distribuisce;
- se è stata effettuata la caratterizzazione del terreno proveniente dalla galleria di Moena per valutarne la compatibilità e l’assenza di inquinanti prima di iniziarne lo spargimento sia nell’area del Centro Vaccinale che in quella destinata al concerto;
- se sono disponibili le caratterizzazioni e le perizie sui terreni provenienti dallo scavo della galleria di Moena, e nel caso se ne chiede copia;
- con quale titolo edilizio era giustificata la presenza sull’area del materiale dello scavo di Moena;
- come può essere qualificato come intervento provvisorio la copertura delle Fosse Catena e del Palù;
- se esiste un precedente di deroga alle norme del PGUAP finalizzata all’allestimento provvisorio di un’area per manifestazioni;
- qual è il costo complessivo reale dell’approntamento della Trento Music Arena per la Provincia, con riferimento oltre che alle spese dirette risultanti a quadro economico progettuale anche a tutte le spese di progettazione, costo del personale, indennità, ecc.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica