Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 3228/XVI – Procedura per la selezione del nuovo direttore del centro servizi culturali S. Chiara e problematiche legate alla governance dell’Ente

Interrogazione n. 3228/XVI – Procedura per la selezione del nuovo direttore del centro servizi culturali S. Chiara e problematiche legate alla governance dell’Ente

Trento, 17 novembre 2021

Egr. Sig.

WALTER KASWALDER

Presidente Consiglio provinciale

SEDE

Interrogazione n. 3228

COSA SUCCEDE NEL C.D.A. DEL CENTRO “S. CHIARA”?

Ormai da troppo tempo, il Gruppo consiliare provinciale del P.D. solleva crescenti perplessità in ordine al funzionamento del consiglio d’amministrazione del Centro Servizi culturali “S. Chiara” ed alle scelte, o “non scelte”, operate dal medesimo.

Ripetute interrogazioni sono state presentate attorno ai nodi di maggior rilievo: dal pasticcio sulla fallita nomina del “direttore delle industrie culturali e creative”, alla destinazione dei fondi previsti per le stesse dopo la dismissione del relativo progetto; dalle difficoltà relazionali interne alla “governance” dell’ente, all’epurazione, di fatto del direttore; dal mancato coinvolgimento del Centro nelle trattative per il concerto di Vasco Rossi alla definizione giuridica del concetto di autosospensione che la vicepresidente dell’ente, a quanto risulta, si è imposta. Proprio su tale ultima questione e sugli effetti che la stessa ha generato in termini di blocco sostanziale delle attività della “governance” presumibilmente a causa di conflitti intestini alla componente di maggioranza della stessa, si è più volte appuntata l’attività di approfondimento, di verifica e di controllo tipica del lavoro de i opposizione parlamentare, fino a paventare l’ipotesi di una sostituzione della vicepresidente, pur di rendere possibile il lavoro del c.d.a. del Centro “S. Chiara”.

Ovviamente tutto è rimasto lettera morta ed anzi, come accade sempre più spesso, la Giunta provinciale si guarda bene dal dovere di rispondere alle interrogazioni, mentre pare che un equilibrio sia stato imposto al c.d.a dalle esigenze di funzionamento della struttura, soprattutto per dare un futuro alla direzione dell’ente. In tale contesto, i consiglieri d’amministrazione che rappresentano le due Municipalità di Trento e Rovereto, hanno chiaramente e correttamente affermato che ogni giochetto di bassa politica che si fosse consumato sulla delicata vicenda della nomina della commissione esaminatrice per la figura del direttore avrebbe comportato la loro uscita dai lavori e la conseguente astensione da ogni decisione figlia di polemiche, anziché di trasparenza.

Puntualmente, ciò che si è ipotizzato è accaduto e, con una indubbia dose di arroganza, sulla stampa locale, è apparso in questi giorni un resoconto, che peraltro non brilla di imparzialità, dei lavori dell’ultima seduta del consiglio d’amministrazione del Centro. Appare in quel testo – pubblicato dal giornale on-line “ladigetto” in data 12 novembre scorso – lo sconcertante esito della riunione nella quale il c.d.a., pur in assenza e con il dissenso di due consiglieri su cinque, ha deliberato comunque e con il solo voto di maggioranza la nomina della citata commissione.

Se da un lato colpisce la totale assenza di senso delle istituzioni di chi pubblica sulla stampa procedure, modalità ed effetti di decisioni prese in un contesto di governo e che dovrebbero rimanere in un minimo alveo di riservatezza, dall’altro spaventa la piena noncuranza delle formali osservazioni e delle concrete critiche espresse dalla componente di minoranza del c.d.a..Viene così ad essere riaffermata una consolidata prassi autoritaria, per la quale il ruolo di qualsiasi opposizione non è stimolo al dibattito, bensì fastidioso tributo ad una democrazia nella quale l’attuale maggioranza del c.d.a, come peraltro del governo provinciale, non pare riconoscersi affatto.

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- l’elenco dettagliato delle presenze e delle assenze dei consiglieri d’amministrazione del Centro Servizi culturali “S. Chiara” dall’avvio dell’attuale mandato;

- per quali ragioni, seppur supportate da giustificazioni, la vicepresidente dell’ente non ha partecipato a molte sedute del c.d.a. almeno nell’ultimo anno;

- come si è giunti ad individuare i componenti della commissione deputata a valutare il prossimo direttore del Centro e quali sono i nominativi, i ruoli ed i curriculum degli stessi;

- quali tentativi, se esistenti, sono stati esperiti per evitare una così netta e profonda frattura dentro l’organo di governo del Centro;

- se, a fronte della situazione sempre più precaria dell’ente e dell’evidente immobilità dello stesso che si regge solo sulle competenze tecniche dei suoi dipendenti, non si ritenga opportuno procedere allo scioglimento dell’attuale ”governance”, sostituendo la stessa con un commissariamento ed in attesa di procedere a nuove nomine.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

Cons. Alessio Manica