Interrogazione n. 2611/XVI – Prelievi idrici dal Lago di Serraia
Trento, 30 aprile 2021
Interrogazione a risposta scritta n. 2611
Quali provvedimenti intende prendere la Giunta per il Lago di Serraia
Il Lago di Serraia, sull’Altopiano di Pinè, è una delle mete lacuali più amate dai trentini e dai turisti. Il sito dell’Azienda per il Turismo Altopiano di Piné e Valle di Cembra descrive il Lago di Serrraia come un “Lago balneabile, meta prediletta dalle famiglie con bambini, posto a 974 m in una vasta piana circondata da boschi, canneti e prati. Il suo perimetro è segnato da un comodo sentiero che lo collega all’altro lago dell’Altopiano, quello delle Piazze. Il lago è ideale per grandi e piccini per trascorrere una giornata in mezzo alla natura, praticando sport o semplicemente rilassandosi sulle sue rive.” La situazione del lago, ed in particolare quella delle sue acque, presenta però da decenni delle forti criticità che ne mettono a rischio l’ecosistema e i suoi usi civili, compreso quello balneare, che è fondamentale per la valorizzazione turistica e lo sviluppo locale dell’Altopiano. Il Lago di Serraia infatti è interessato ormai dagli anni ‘90 de un fenomeno di eutrofizzazione, descritto come un processo di arricchimento di un ambiente acquatico di sostanze nutrienti, ovvero di sostanze contenenti azoto o fosforo. Rispetto a questo processo, un apporto eccessivo di nutrienti può causare uno sviluppo algale, sulla superficie lacustre o marina, che a sua volta rende le acque meno limpide, causando di conseguenza una diminuzione della capacità della luce solare di raggiungere gli strati d’acqua più profondi; i processi di decomposizione della biomassa algale possono provocare una diminuzione dell’ossigeno presente in acqua; i processi di respirazione vegetale, esaltati dal fenomeno dell’eutrofia, determinano un calo della quantità di ossigeno. Nei laghi questo processo è un fenomeno naturale che avviene in tempi geologici, in seguito all’azione dei fiumi, i quali trasportano detriti e nutrienti che si possono depositare. In seguito allo sviluppo industriale ed urbano l’eutrofizzazione ha assunto invece repentini, soprattutto a causa di scarichi urbani, rifiuti organici, carichi agricoli e zootecnici, scarichi industriali, ecc. Questo processo ha interessato ed interessa tuttora anche il Lago di Serraia - come dimostra l’estesa presenza di alghe nel periodo estivo - pregiudicandone l’equilibrio e lo stato di salute. Questa questione è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare già ormai più di 20 anni fa – interrogazione n. 5-06883, in data 20/10/1999 - sottoscritta dai parlamentari Olivieri, Boato e Schmid ed indirizzata ai Ministri dell'ambiente, dei lavori pubblici e dell'industria, del commercio e dell'artigianato, e con la quale si sottoponeva al Governo la questione dei pompaggi, impegnando gli organi competenti a verificare l’impatto e la possibile revisione delle modalità con cui venivano sfruttate le acque del lago di Serraia. Negli anni la principale causa di questo fenomeno è stata attribuita prima allo sversamento nel bacino per anni dei reflui urbani dei paesi attorno al lago; poi, e soprattutto, allo sviluppo a partire dagli anni ‘90 delle coltivazioni di fragole in serre collocate nelle immediate vicinanze del lago. Negli anni nei paesi è stata completata la rete fognaria, le serre sono state spostate più lontane dal lago, anche predisponendo dei sistemi di raccolta dei liquidi residuali delle coltivazioni, che non vengono quindi più sversate in lago, ed è stato anche installato un ossigenatore. I problemi del lago però persistono. Lo conferma un comunicato della Provincia Autonoma di Trento dell’ottobre 2020, in cui si dice che “durante i mesi di agosto e settembre il lago della Serraia è stato interessato da un’intensa fioritura algale, visibile ad occhio nudo per l’anomala colorazione dell’acqua e le striature gialloverdi molto evidenti che ne hanno interessato la superficie. Questo episodio di fioritura è stato provocato da un ciano batterio, appartenente al genere Dolichospermum, che ha determinato simili episodi anche negli anni passati. Dalla fine degli anni Novanta il lago manifesta una condizione di marcata eutrofia con frequenti episodi di fioritura algale e da allora è sottoposto a una stretta attività di monitoraggio e di ricerca volta ad approfondire la situazione dell’ecosistema lacustre, nel tentativo di individuare tutte le possibili soluzioni atte ad ottenerne un miglioramento.” Alla luce di ciò sempre nell’ottobre del 2020 è stato costituito un Tavolo tecnico per il risanamento del lago di Serraia, insediato presso il Dipartimento territorio e ambiente, con le diverse strutture provinciali e le Amministrazioni comunali di Baselga di Pinè e di Bedollo. Il Tavolo, si legge in un secondo comunicato della Provincia del 27 Novembre 2020, aveva lo scopo di aggiornare e definire entro il 28 febbraio 2021 un programma di interventi per il risanamento del lago della Serraia. Nel comunicato l’Assessore Tonina dichiarava che "è a partire dalla fine degli anni Novanta che iniziarono i primi fenomeni di fioritura algale ed è da allora che sia i servizi provinciali che si occupano di ambiente sia Appa hanno iniziato a monitorare il lago. In particolare Appa ha prodotto due relazioni, nel 1998 e nel 1999, quindi nel 2001 l’Università degli Studi di Trento ha elaborato una relazione finale sul carico di nutrienti e sull’utilizzo di un ossigenatore. In tutti gli studi è stata evidenziata la necessità di cessare ogni tipo di apporto di nutrienti dall’esterno indipendentemente dalle prestazioni fornite dall’ossigenatore. Per questo abbiamo stabilito di istituire un Tavolo al quale demandare i necessari approfondimenti tecnici e giuridici e le azioni da mettere in campo". Nel comunicato l’Assessore Tonina, nel dire che c’è la “necessità di cessare ogni tipo di apporto di nutrienti dall’esterno” sembra attribuire la responsabilità principale del fenomeno eutrofico alla coltivazione di fragole. Alla luce di ciò era arrivata a stretto giro la risposta del Sig. Ilario Ioriatti, ex direttore della cooperativa S. Orsola, a cui vengono conferite le fragole coltivate nel pinetano. Dice Ioriatti che “questa primavera ho dovuto riprendere tutta la problematica in vista del rinnovo della concessione idroelettrica di Pozzolago, che in realtà è la chiave di volta anche della questione lago di Serraia. I piccoli frutti, in pratica le fragole, hanno avuto un ruolo assolutamente marginale, ma sono diventate il comodo capro espiatorio dal 1998 del Dipartimento Ambiente, responsabile vero del problema, almeno dalla data del 1996 in poi. Ho una comunicazione di aprile 2020 da parte della stessa Appa da cui risulta che negli ultimi 4 anni la stessa ha analizzato 6 volte l’acqua a valle delle fragole trovandola assolutamente in regola e con livelli bassissimi di nutrienti (50 micronesimi di grammo/litro, esattamente come l’acqua del lago in primavera, quando è sano). In agosto è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Ambiente lo Studio di impatto ambientale (Sia) da parte di Dolomiti Edison Energy, prima tappa per il rinnovo della concessione idroelettrica di Pozzolago, che interessa anche il lago di Serraia, da cui ancora dal 1929 Edison e le aziende ad essa collegate ripompano nel lago di Piazze le “perdite” della diga. Era noto da tempo che questo non è che uno stratagemma che ha permesso di prelevare dal lago di Serraia tutta l’acqua disponibile, limitando quasi a zero il naturale ricambio, causa della permanenza sul fondo del lago delle fognature degli anni ’70-’89 e della eutrofizzazione del bacino”. Ioriatti conclude dicendo che a suo modo di vedere il principale fattore responsabile della proliferazione di alghe è “il nuovo metodo di pompaggio prescritto dalla Provincia a Edison nel 1994, in occasione dell’ultimo rinnovo della concessione idroelettrica per Piazze Pozzolago. È stato installato ad ottobre 1996 ed è entrato in funzione a primavera 1997. Tutto è provato dal rapporto temporale fra l’inizio di funzionamento del nuovo metodo di pompaggio e la comparsa delle alghe”. Anche nel comunicato della Provincia dell’ottobre 2020 si fa riferimento al sistema di pompaggio attivo tra i laghi di Serraia e Piazze, le cui acque alimentano la centrale di Pozzolago, laddove si dice che “nell’ambito dell’incontro è stato affrontato anche il tema degli scambi idrici tra il lago della Serraia e il soprastante lago delle Piazze, stabilendo che i quantitativi e le modalità dei prelievi idrici effettuati dal lago della Serraia per compensare le perdite del lago delle Piazze saranno valutati nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale nazionale del rinnovo della concessione per il prelievo delle acque che alimentano la centrale idroelettrica di Pozzolago, che è attualmente in corso e vede l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente direttamente presente a fini istruttori.” Il riferimento è al pompaggio di acqua in vigore dal Lago di Serraia al sovrastante Lago delle Piazze, storicamente giustificato dalla perdita di acqua dalle Piazze a Serraia. Nel 2019, in seguito alla presentazione da parte di Dolomiti Edison Energy s.r.l. dello Studio di impatto ambientale (Sia) per la procedura di rinnovo della concessione di Pozzolago, si è scoperto che il pompaggio raggiunge anche i 2 milioni di metri cubi annui. Al paragrafo 4.3.3 del Sia sono riportati i volumi di acqua pompati dal lago di Serraia, rispetto ad un volume totale di invaso di circa 3.000.000 di mc: nel 2011 2.056.721 mc; nel 2012 1.783.833 mc; nel 2013 1.633.958 mc; nel 2014 2.071.289 mc; nel 2015 554.973 mc; nel 2016 1.518.094 mc; nel 2017 66.849 mc; per una media di 1.383.674 mc. Da tempo ci si chiede se la cessione di acqua del Lago delle Piazze al Lago di Serraia sia così imponente da giustificare i numeri del pompaggio su visti. Una risposta pare arrivare dalla stessa documentazione del Sia summenzionata, nella quale si evidenzia come le modalità di determinazione delle cosiddette “perdite” della diga di Piazze, quantificate in corrispondenza dello stramazzo “G”, posizionato lungo il Foss Grant, ed utilizzate come base di calcolo per la definizione dei volumi di pompaggio in oggetto, attuabili dal concessionario a partire dal bacino di Serraia, non siano corrette, in quanto inglobano nella misurazione anche le acque di versante che confluiscono dal rio Molinara e da altri affluenti minori, di competenza del bacino di Serraia e non di quello di Piazze. Pare inoltre che fino al 1996 il pompaggio era attuato nello strato superficiale delle acque del Lago di Serraia ma che dal 1996 il punto di pescaggio sia stato abbassato, causando un forte aggravio del fenomeno algale. Cosa questa analizzata anche in alcuni studi della FEM, e in particolare in uno studio del 1999 dal titolo “Lago di Serraia: ricerca storica sull’utilizzo del lago e sul suo ricambio” (di P. Ferrari, F. Corradini, G. Flaim, E. Eccel) in cui si legge che “il pompaggio delle perdite è eccessivo rispetto alle perdite reali ed ai volumi complessivi del lago (di Serraia n.d.r.) è dannoso per la sua vita; questo pompaggio eccessivo aumenta il tempo di ricambio effettivo con ripercussioni limnologiche: sottraendo a tutti gli effetti acqua di afflusso naturale al lago (il pompaggio avviene nel vicinanze del maggior affluente) il tempo di ricambio effettivo si allunga e si riduce il potere di autodepurazione; in acque stagnanti le alghe azzurre sono più competitive rispetto ad altre alghe meno dannose e tendono quindi ad "esplodere" quando le condizioni sono favorevoli.” A febbraio 2021 la questione è stata di nuovo oggetto anche di una mozione presentata nel Consiglio comunale di Baselga di Pinè a firma di tutti i Gruppi consiliari rappresentati. La mozione ricorda che in data 23/06/2020 la Società Dolomiti Edison Energy s.r.l. ha presentato al Ministero dell’Ambiente l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), riguardante il rinnovo della concessione ad uso idroelettrico della centrale di Pozzolago e che coinvolge i rii Brusago e Regnana ed i bacini lacustri di Piazze e di Serraia e che in data 16/07/2020 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha reso al Pubblico tale istanza, dando avvio alla presentazione delle osservazioni. Sono state depositate 12 osservazioni, molte delle quali evidenziano il problema del fenomeno di proliferazione algale estivo del lago di Serraia. La mozione ricorda poi come “vari studi condotti sul bacino di Serraia hanno valutato attentamente le possibili interazioni negative fra i pompaggi in oggetto e le dinamiche naturali di auto-depurazione del sistema lago. Fra questi si cita in particolare lo studio pubblicato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige nel 1999”, su menzionato. Anche alla luce di quanto previsto nello schema di atto di Convenzione allegato alla Delibera della Giunta provinciale 79561995, in cui si stabilisce che il concessionario della derivazione “dovrà provvedere all'installazione di dispositivi per la misurazione delle portate dei volumi derivati: dal canale di gronda, recuperati dal lago della Serraia tramite pompaggio e turbinati alla centrale di Pozzolago, assicurando la trasmissione con frequenza almeno semestrale delle letture e dei dati rilevati, inoltrandole al Servizio Acque Pubbliche e Opere Idrauliche della Provincia Autonoma di Trento e al Comune interessato”; e che “per un contemperamento generale di interessi in zona, ed in tutta astrattezza e generalità di previsione, è fatto luogo ad una condizione limitativa della concessione di che trattasi, nel senso che dovrà comunque essere garantito alle popolazioni locali il soddisfacimento delle esigenze idriche - con il relativo prelievo dell'acqua pubblica in qualsiasi modo gravitante nel bacino idrografico sotteso alla sezione di presa - connesse agli usi potabili, domestici, di antincendio e civici in genere, ed irrigui, e pure a quelli che per risonanza ed interesse socio-economico si appalesassero anche in futuro a particolare attenzione, con il solo obbligo da parte degli interessati della proposizione della formale istanza per la costituzione del titolo a derivare a norma delle disposizioni di legge in vigore, e beninteso sempre in subordine alle determinazioni che l'Amministrazione competente riterrà di adottare a conclusione delle procedure di rito sulle istanze medesime”, e considerato il rinnovo a breve di molte concessioni di grande derivazione idroelettrica tra cui anche quella di Pozzolago,
tutto ciò premesso
si interroga la Giunta provinciale per sapere
- qual è lo stato di fatto della fattispecie su descritta;
- se il Tavolo tecnico per il risanamento del lago di Serraia è ancora in funzione, quanti incontri si sono svolti, e cosa è emerso sin qui;
- se nell’ambito dei lavori del Tavolo sono stati convocati i rappresentanti di Dolomiti Edison Energy srl;
- se ritiene il livello di pompaggio dal Lago di Serraia al Lago delle Piazze è commisurato alla cessione di acqua che avviene dal Lago delle Piazze al Lago di Serraia;
- se e come intende intervenire nell’ambito della procedura di rinnovo della concessione di Pozzolago per cercare di porre rimedio alla fattispecie su descritta.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica