Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 2567/XVI – Mission e governance di Patrimionio del Trentino SpA

Interrogazione n. 2567/XVI – Mission e governance di Patrimionio del Trentino SpA

Trento, 20 aprile 2021

Interrogazione n. 2567

COSA SUCCEDE ALLA “PATRIMONIO DEL TRENTINO S.P.A.”?


Dopo più di un mese dalle impreviste ed improvvise dimissioni, a solo poco più di sei mesi dalla nomina, di un consigliere d’amministrazione della società “Patrimonio del Trentino s.p.a.” e davanti al silenzio con il quale la Giunta provinciale pare aver accolto tale atto, appare necessario cercare di comprendere cosa sta accadendo in questa società pubblica.
Le motivazioni addotte per tali dimissioni, proprio per il loro contenuto, assumono, senza dubbio, valenze decisamente pesanti nei confronti degli attuali vertici della società, accusati di sostanziale “incapacità di pianificare e condividere tempestivamente Tempi e Contenuti in vista degli infrequenti CdA”. Tutto ciò viene poi giudicato, sempre nella missiva di dimissioni, come “un limite che si somma ad altri limiti e mina il rapporto di Fiducia Indispensabile tra Amministratori ed Azienda”, come riporta la stampa locale (vedi “L’ Adige” pag. 8 d.d. 04.03.2021), commentando la vicenda.
Un consigliere d’amministrazione abbandona il suo ruolo, giudicando incapaci i colleghi ed il presidente del consiglio d’amministrazione stesso e la vicenda cade, quasi subito, in un oblio totale. Nessuno ne parla; nessuno sa nulla e nessun provvedimento viene assunto, se non la silente accettazione di quelle dimissioni, forse in nome di quella trasparenza nei comportamenti pubblici sempre invocata dal leghismo di lotta e di governo? Certo però che, un po’ come già accaduto con alcune scelte non proprio felici sui Capi di Gabinetto di qualche Assessore, questa Giunta non sembra dotata di grande fiuto quando si tratta di trovare collaboratori ai vari livelli. Fra Dirigenti generali che escono dalla porta dimettendosi, salvo poi rientrare dalla finestra; Capi di Gabinetto costretti appunto ad andarsene perché manifestamente contigui a certe posizioni estremistiche ed ora anche figure nominate nei consigli d’amministrazione di importanti società pubbliche che entrano in conflitto fra loro, il bilancio di questa prima parte di Legislatura non pare essere fra i più positivi. Ma non basta. Infatti, dalle parole forti di quella lettera traspare, non solo una critica totale nei confronti dell’attuale “governance” della “Patrimonio del Trentino s.p.a.”, ma anche un giudizio negativo sul management della società, in relazione allo scarso impegno richiesto ai membri del CdA. Scrive infatti il consigliere dimissionario: “Segnalo come l’impegno a noi richiesto, anche se risibile nella sua entità pur a fronte dei limiti del management, non sia quello di un Amministratore di Società.” Insomma, un disastro totale, secondo la lettura del dimissionario, quello della “Patrimonio del Trentino s.p.a.”, rappresentata da una “governance” inutile e ridondante; da un management limitato e dall’incapacità di “saper associare Programmi, Risorse e Tempi”. A fronte di questa, anche paradossale, situazione, che comunque la si voglia leggere rappresenta anzitutto una solenne sconfitta per la “Patrimonio del Trentino s.p.a.” e per la Giunta provinciale che ne ha nominato gli attuali (e litigiosi) vertici, ciò che va chiarito adesso è il presente ed il futuro di una società a totale partecipazione pubblica e sulla quale non può calare una cortina di silenzio compiacente.

Tutto ciò premesso,

si interroga quindi la Giunta provinciale per sapere:

  1. quale mandato, ovvero quale “mission”, è stato affidato all’attuale consiglio d’amministrazione della società “Patrimonio del Trentino s.p.a.” con l’insediamento dello stesso nell’estate scorsa;
  2. se, a giudizio della Giunta provinciale, le affermazioni del consigliere d’amministrazione dimissionario corrispondono al vero e nel qual caso cosa ritenga di dover fare la Giunta provinciale;
  3. se, a giudizio della Giunta provinciale, le affermazioni del consigliere d’ amministrazione dimissionario non hanno invece alcun reale riscontro e quindi cosa intenda fare la Giunta provinciale anche a tutela dell’immagine della società pubblica “Patrimonio del Trentino s.p.a.” della quale la Provincia è azionista unico;
  4. se, a fronte di tale situazione, non si reputi invece più opportuno azzerare tutta l’attuale “governance” della società, provvedendo alla loro sostituzione “in toto”;
  5. se e come è stato sostituito il consigliere dimissionario e con quale procedura.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Cons. Alessio Manica