Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 2444/XVI – Riorganizzazione dell’APPA e degli ispettori ambientali

Interrogazione n. 2444/XVI – Riorganizzazione dell’APPA e degli ispettori ambientali

Trento, 23 marzo 2021

Interrogazione n. 2444

APPA: riorganizzazione ancora incompiuta

L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente APPA, è stata istituita con la legge provinciale 11 settembre 1995, n. 11 in attuazione delle legge 61/94 per assicurare anche nella nostra provincia la presenza di un autonomo organismo tecnico, in modo da rendere, tra l'altro, agevole ed omogenea la raccolta e l'elaborazione di dati in materia ambientale e consentire l'esercizio indipendente dell'attività di consulenza e di controllo tecnico. Nel tempo l’Agenzia ha subito diversi processi riorganizzativi nei vari settori/aree in cui è articolata. L’ultimo atto riorganizzativo risale al maggio 2020 con la delibera della Giunta provinciale 647/20. Con l’interrogazione 1493/XVI, di poco successiva alla riorganizzazione, chiedevo alla Giunta se sarebbe stata “affrontata in tempi brevi, cogliendo l’occasione della riorganizzazione complessiva dell’Agenzia recentemente deliberata, anche la questione dell’inquadramento economico e professionale del personale del rinnovato Settore Laboratorio, se si prevede l’introduzione nell'ordinamento del personale di nuove figure specifiche e specifiche indennità e se, in proposito, è stato attivato un tavolo contrattuale.” La questione dell’inquadramento del personale del Settore Laboratorio è ancora senza risposta . Un altro aspetto organizzativo che pare non funzionare a dovere riguarda gli ispettori ambientali. La funzione di vigilanza e controllo in capo all’APPA ha la finalità di verificate la corretta applicazione della normativa ambientale sotto il profilo tecnico/amministrativo. Per poter svolgere gli atti di polizia giudiziaria previsti dalla normativa, l’ispettore ambientale ricopre quindi anche la qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria. Gli ispettori, per poter svolgere al meglio le loro funzioni di vigilanza, devono essere messi in condizione di avere la massima conoscenza dei cicli tecnologici e della consistenza impiantistica degli impianti produttivi che vanno a controllare. Per fare ciò gli ispettori devono conoscere tutti gli elementi che hanno concorso all’istruttoria amministrativa a monte degli impianti produttivi e mantenere un costante aggiornamento tecnico/normativo. Da qui la necessità di una specializzazione per matrici/aree tematiche (aria, acqua e suolo), attualmente solo due ispettori sono specializzati su una matrice specifica (uno dedicato all'elettromagnetismo ed uno ai controlli sul rumore) e pertanto assegnati al Settore qualità ambientale. Anche l'organizzazione delle competenze istruttorie, suddivise su unità organizzative in base alla tipologia di provvedimento (AUT o AIA), anziché per matrici (aria, acqua e suolo), porta ad una dispersione delle competenze tecniche dei funzionari responsabili delle istruttorie stesse. Per quanto attiene agli aspetti organizzativi, fino al 2018, la qualifica di Ispettore ambientale veniva attribuita dal Direttore generale dell’Agenzia alle figure professionali che riteneva idonee/necessarie a rivestire l'incarico. Nel 2018 è stato istituito un profilo professionale specifico per gli ispettori ambientali: Funzionario tecnico per la prevenzione ambientale. Ora, quindi, solo questi ultimi funzionari tecnici possono ricoprire la carica di ispettore ambientale, tanto che 4 dei 9 precedenti ispettori devono accettare di cambiare profilo professionale, alcuni dopo anni di attività ispettiva, per poter mantenere la qualifica di Ispettore. Nel 2019 si è tenuto un concorso specifico per l’assunzione di Ispettori ambientali con la nuova figura professionale, ma, attingendo alla relativa graduatoria concorsuale, sono stati assunti solo 2 nuovi ispettori, peraltro ancora senza qualifica, a fronte dei 5 ispettori che negli ultimi anni, per pensionamento e cambio mansione, sono venuti a mancare. Risulta peraltro che alcuni ispettori non siano stati assegnati al nuovo Settore autorizzazioni e controlli, ma alla direzione per essere messi a disposizione, in via collaborativa, alla Procura della Repubblica, disponibilità che ridurrebbe evidentemente l'effettiva dotazione dell’Agenzia. La carenza di Ispettori ambientali e la conseguente ridotta attività ispettiva dell’APPA, come ci ricorda anche la recente indagine alla sede roveretana di Suanfarma, può avere conseguenze anche pesanti e ricadute ambientali negative.

Tanto premesso

interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti sono attualmente gli ispettori ambientali totalmente operativi all’interno del l’Agenzia, quanti erano negli anni precedenti e quanti dovrebbero essere per soddisfare tutte le esigenze dell’Agenzia;
  2. se corrisponde al vero che alcuni ispettori non sono assegnati al Settore autorizzazioni e controlli ma, pur nell'organigramma dell'Agenzia, mantenuti a disposizione della Procura della Repubblica ed, eventualmente, sulla base di quali provvedimenti amministrativi;
  3. se è previsto un potenziamento numerico degli ispettori, quando dovrebbe avvenire e quali atti sono stati compiuti in proposito;
  4. se corrisponde al vero che un intero piano dell’edificio di via Lidorno a Trento, sede del Laboratorio dell'APPA, precedentemente attrezzato e dedicato a laboratorio di analisi risulta attualmente inutilizzato.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

cons. Alessio Manica