Interrogazione n. 1854/XVI – Sulle dichiarazioni del nuovo assessore di Riva del Garda
Trento, 19 ottobre 2020
Interrogazione n. 1854
DICHIARAZIONI D’ODIO A RIVA DEL GARDA
Nell’apprendere notizia della nomina della nuova Giunta comunale di Riva del Garda, a trazione leghista ed a forte impronta di destra, non può sfuggire l’attribuzione delle deleghe alla “viabilità e sicurezza” all’Assessore Luca Grazioli, espressione del Partito “Fratelli d’Italia”, le cui radici dentro posizioni radicali della destra italiana sono testimoniate dalla storia più recente. Scartando l’improbabile ipotesi che si possa trattare di un caso di omonimia, l’Assessore Luca Grazioli, detto “Balòta” già Consigliere comunale del Gruppo Misto nella trascorsa Consigliatura e così conosciuto negli ambienti rivani, dovrebbe essere la stessa persona che tempo fa ebbe a commentare una protesta di immigrati ad Isernia, invitandoli a prendersi “una vacanza a Buchenwald”. Se la memoria non inganna la vicenda finì in una accesa polemica, proprio per l’inaccettabile citazione di uno dei massimi Campi di concentramento della follia nazista, sul cui ingresso campeggiava una frase che, nel suo tentativo d’essere tragicamente ironica, si rivelava solo macabra: “Jedem das Seine” – “A ciascuno il suo”. Buchenwald è un Campo attivo fin dal 1937 e collocato sulla collina di Ettersberg nei pressi di Weimar. Al centro del Campo c’è un albero che la tradizione vuole essere quello descritto da Goethe e dove il poeta trovava ispirazione e per tale ragione i nazisti non lo abbattono, ma lo usano invece co,me patibolo per le quasi quotidiane impiccagioni dei deportati. Dapprima prigionieri politici, poi ebrei, Testimoni di Geova, Rom e Sinti e poi ancora prigionieri di guerra, fra i quali oltre mille italiani, per un totale di 250.000 internati nell’intero periodo di attività del Campo. Ma non solo. Buchenwald è un luogo dell’orrore dove i medici SS sottopongono i deportati a bestiali esperimenti “scientifici” e dove esiste un blocco per i bambini destinati a soddisfare le perversioni dei vari “kapo”, prima di essere inviati alla “Soluzione finale” nelle camere a gas di Auschwitz. Con ben 87 Sottocampi, Buchenwald è poi un lager dove si muore di lavoro: una sorta di drammatico girone infernale che inghiotte vite e storie delle quali, purtroppo, si è perfino persa ogni singola memoria. A fronte di tutto questo pare incredibile che oggi qualcuno ritenga di poter fare della brutale ironia come quella contenuta nelle dichiarazioni dell’attuale Assessore alla viabilità e sicurezza. Davanti ad atteggiamenti così “leggeri” e di dispregio del più grande dramma del XX secolo, diventa necessario chiedersi come sia possibile che l’autore di simili opinioni ricopra cariche pubbliche dentro le dinamiche di quella democrazia che è antitetica ad ogni cultura autoritaria ed alla tragedia dell’Olocausto che invece pare essere un riferimento per questa persona.
Alla luce di tali considerazioni,
si interroga quindi la Giunta provinciale per sapere:
- se la stessa è a conoscenza delle vicende citate in premessa e quale opinione istituzionale essa esprime in proposito;
- se non ritiene utile, anche nel contesto dell’attività di supervisione degli Enti locali, segnalare tale situazione al Sindaco di Riva del Garda per eventuali provvedimenti conseguenti;
- se non ritiene che soprassedere a simili comportamenti e dichiarazioni sia una modalità per agevolare la diffusione della cultura dell’odio e dell’intolleranza, soprattutto in una città, come Riva del Garda, che ha pagato pesantemente l’occupazione nazista con la strage del 28 giugno 1944.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Cons. Alessio Manica