Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 1611/XVI – Riorganizzazione del lavoro della PA

Interrogazione n. 1611/XVI – Riorganizzazione del lavoro della PA

Trento, 18 giugno 2020

Interrogazione n. 1611/XVI

Riorganizzazione del lavoro negli uffici della pubblica amministrazione a seguito pandemia

La lenta ripesa delle attività economiche e sociali dopo le chiusure conseguenti alla diffusione della pandemia da Covid-19 si riversa rapidamente anche sulle attività della pubblica amministrazione. In questi giorni stiamo assistendo alla riorganizzazione del lavoro in ufficio di tutto il personale della Provincia appartenente al comparto autonomie locali. I vertici dell'amministrazione provinciale, per evitare di impegnare nello stesso luogo di lavoro di più dipendenti e favorire quindi il mantenimento del distanziamento sociale, propongono di articolare le presenze in turni di 5 ore, per 5 giorni alla settimana, recuperando il restante monte ore previsto dai contratti con un mix tra smart working (o meglio home working) e presenze in ufficio estese al venerdì pomeriggio e al sabato mattina. La durata della nuova organizzazione del lavoro dovrebbe essere limitata, non andare oltre la fine di settembre. Per ora sembra che i rappresentanti dei lavoratori non apprezzino molto la proposta, anche perché accompagnata, purtroppo, da esternazioni deplorevoli di un noto esponente di maggioranza che non meritano di essere citate. Sulla riorganizzazione è in corso una trattativa sindacale che, si spera, potrà portare a soluzioni condivise. Va comunque tenuto presente che le necessità riorganizzatine nel campo del lavoro derivanti dalla pandemia hanno portato una accelerazione inimmaginabile delle pratiche di smart working, rivelandone anche aspetti positivi forse inaspettati. Le esperienze, osservate soprattutto in ambito privatistico, hanno dimostrato un costante mantenimento, se non in alcuni casi un aumento, della produttività dei lavoratori con costi minori per le aziende, un migliore utilizzo del tempo, con il vantaggio dell’annullamento di quello dedicato ai trasferimenti casa-ufficio, una riduzione anche dell’impatto ambientale in termini di inquinamento, traffico privato e traffico sui mezzi pubblici. Tutti aspetti che possono ricadere positivamente sulla collettività. È chiaro che anche per le attività svolte della pubblica amministrazione vadano effettuate delle rilevazioni puntuali per verificare come e quali compiti possano essere svolti in maniera flessibile, agile e come effettivamente possa essere messe in pratica forme di autentico smart working. L’esperienza di questi mesi può essere quindi preziosa per riuscire ad immaginare forme di organizzazione del lavoro nuove, più flessibili e articolate, meno legate alla presenza fisica del lavoratore, da cartellino di entrata a cartellino di uscita, negli uffici della pubblica amministrazione.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per sapere:
  1. se la Provincia di Trento intenda adottare in maniera sistematica nuove forme di organizzazione del lavoro improntate alla flessibilità, duttilità e autogestione del tempo proprie del cosiddetto smart working;
  2. se, anche sulla base dell’esperienza e dei dati raccolti sull’efficienza a produttività della pubblica amministrazione in questi mesi segnati dalla pandemia, la Giunta provinciale non intenda rivedere i modelli organizzativi dell'attività lavorativa intavolando con i rappresentanti dei lavoratori una trattativa sindacale per raggiungere in modo condiviso, anche attraverso l’innovazione tecnologica e la semplificazione, la massima efficienza nella pubblica amministrazione.

A norma di regolamento chiedo risposta scritta.