Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione n. 271/XVII Azioni e presa di posizione della Giunta provinciale di Trento dopo la bocciatura della mozione sulla valutazione di alternative alla diga sul Vanoi da parte del Consiglio regionale del Veneto

Interrogazione n. 271/XVII Azioni e presa di posizione della Giunta provinciale di Trento dopo la bocciatura della mozione sulla valutazione di alternative alla diga sul Vanoi da parte del Consiglio regionale del Veneto

Egr. Sig.

Claudio Soini

Presidente Consiglio provinciale

SEDE

La notizia della bocciatura della mozione presentata dai gruppi di opposizione in data 16 ottobre 2023 e approdata in Consiglio Regionale del Veneto in data 9 aprile 2024, con all’oggetto: PER UNA NUOVA VALUTAZIONE SULL’OPPORTUNITÀ DI PROCEDERE ALLA REALIZZAZIONE DEL SERBATOIO DEL VANOI, risulta molto preoccupante perché certifica, senza più alcuna ambiguità, la volontà della maggioranza in Regione Veneto di portare avanti il progetto di diga sul torrente Vanoi.
Il progetto, come evidenziato dalla mozione n° 1 presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico del Trentino in data 5 dicembre 2023 e approvata all’unanimità durante la seduta del Consiglio provinciale del 6 febbraio 2024, andrebbe ad interessare un’area del territorio della provincia Autonoma di Trento, a cavallo tra i comuni di Canal San Bovo e Cinte Tesino, che nella Carta di sintesi della pericolosità della PAT è inserita
nel grado di penalità elevate (P4), dovuta ai potenziali crolli ed alla particolare situazione morfologica dei versanti interessati.
La mozione bocciata in Consiglio regionale del Veneto aveva lo scopo di impegnare la Giunta a prendere in considerazione, dopo un’attenta valutazione, la possibilità di abbandonare l’opera in oggetto per virare su strategie alternative per la tesaurizzazione delle acque, nonché a prendere in considerazione le preoccupazioni espresse dal territorio che dovrebbe ospitare l’opera e dalle sue istituzioni che più volte hanno chiesto di essere
partecipi del processo decisionale.
Tutto ciò è stato rigettato a gran voce dalla maggioranza veneta, che ci ha tenuto a rincarare la dose con dichiarazioni che non prendono minimamente in considerazione il fatto che la Provincia Autonoma di Trento abbia espresso la propria contrarietà con nota dell’assessore competente durante la passata consiliatura ed in ultima istanza con l’approvazione unanime nella legislatura corrente della suddetta mozione in Consiglio provinciale che impegna tra l’altro la Giunta “a proseguire nella rappresentazione, anche attraverso atti formali nelle deputate sedi, eventualmente anche giurisdizionali, della
incompatibilità del progetto con il quadro territoriale e normativo statutari”.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere - se sono intercorse comunicazioni con la Giunta Veneta dopo l'approvazione della
mozione nel Consiglio provinciale;
- se in attuazione della mozione sia stata trasmessa la mozione del Consiglio Provinciale, in caso non sia avvenuto se non ritenga necessario trasmettere formalmente la stessa al Consiglio regionale del Veneto;
- quali azioni intenda attivare la Giunta e se non ritenga necessaria una presa di posizione formale.


Alessio Manica