Interrogazione n. 173/XVII Governance del settore idroelettrico, qual è la strategia della Provincia?
Egr. Sig.
Claudio Soini
Presidente Consiglio provinciale
SEDE
Interrogazione n. 173
Governance del settore idroelettrico, qual è la strategia della Provincia?
Nella presentazione del Programma di Legislatura al Consiglio Provinciale, il Presidente Fugatti ha dichiarato che “stiamo giocando una partita strategica per la gestione delle grandi centrali idroelettriche, ma non è meno importante quella che riguarda le medie e piccole derivazioni in quanto hanno ricadute significative sui Comuni. Non possiamo dimenticare gli aspetti legati alle relazioni con Dolomiti Energia e Hydro Dolomiti per sviluppare progettualità a vantaggio del territorio e pensare a un assetto societario diverso visto che all’orizzonte c’è il disinvestimento programmato dal fondo australiano che
detiene il 40% di Hydro Dolomiti.”
Passaggio indubbiamente condivisibile, anche per la sua genericità e vaghezza, che però non esplicita quali siano le intenzioni della Giunta sulle diverse partite in gioco. E’ noto come il tema dello sfruttamento idroelettrico sia stato tema che ha attraversato l’intera XVI legislatura con diversi interventi legislativi, che risulta utile riepilogare nei passaggi principali al fine di comprendere il quadro in cui ci troviamo attualmente.
Attraverso il primo intervento con la L.P 9/2020, successivamente modificata a seguito delle richieste del Governo, si sono disciplinate le modalità di affido delle concessioni relative alle grandi derivazioni; non è stata però ad oggi scelta la procedura da seguire ad esempio bando pubblico o strade alternative quali il partenariato.
Con il secondo intervento contenuto nella L.P. 6/2021, e ampiamente modificato sulla base delle richieste del Governo, si è invece intervenuti (a giudizio dello scrivente peggiorando il quadro per il Trentino) disciplinando la messa in gara anche delle piccole derivazioni.
Con il terzo intervento, impugnato dal Governo ed ad oggi quindi su un binario morto, si è provato in maniera scientemente velleitaria con la LP 16/22 a prorogare le grandi concessioni fino al 2029 ovvero la scadenza di quelle in capo ad Enel, a fronte di un piano di investimenti.
Oggi la situazione ci consegna i seguenti orizzonti: entro il 2024 vanno rinnovate le grandi concessioni, entro il 2027 le piccole, ad esclusione di quelle finalizzate all’autoconsumo.
Le speranze di proroga si sono nuovamente schiantate in questi giorni contro il non del Governo. Detto in altre parole non c’è più tempo: vanno fatte delle scelte chiare su quali strade si intendono percorrere e costruirne le condizioni.
Tra l’altro va anche ricordato che sempre nella scorsa legislatura era stato costituito un tavolo di lavoro per analizzare in particolare la fattibilità relativa alla forma di affidamento tramite partenariato pubblico-privato delle grandi concessioni, individuando la tipologia di opere e servizi di interesse pubblico tenuto anche conto della norma approvata nel Decreto infrastrutture statale che apriva alla possibilità del partenariato pubblico privato attraverso la finanza di progetto per il rinnovo della concessione dell’Autostrada del Brennero. Degli esiti di tale lavoro si è persa traccia, certamente non ne è stata resa edotta la commissione consiliare competente, come previsto dall’Odg 55 alla Finanziaria 2022 che lo richiedeva.
Allo stesso modo si è palesemente disattesa la mozione 10/2019 che impegnava a valutare la praticabilità e l'utilità - nel quadro della procedura di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico - di un'eventuale trasformazione in public company di Dolomiti Energia, verificando contestualmente la possibilità di un azionariato diffuso per facilitare, nella gestione delle risorse idriche e nella produzione di energia idroelettrica, la partecipazione diretta dei cittadini trentini e degli enti locali favorendo l'attivazione di risorse private a favore dello sviluppo del nostro territorio e alla gestione sostenibile delle risorse naturali.
Stessa sorte toccata all’ Odg n. 4 al ddl 49 anch’esso approvato e disatteso, che aggiungeva agli impegni della citata mozione quello di a presentare uno studio puntuale alla Commissione consiliare competente entro il termine di sei mesi.
Nel dibattito che ha accompagnato questi interventi il tema, per lo scrivente, centrale da affrontare preliminarmente è il modello di governance del settore che la Provincia vuole per i prossimi decenni. Nello specifico la dimensione della presenza pubblica nelle società di sistema ed il tema della piena proprietà dei beni industriali per la produzione idrolettrica considerando che solo per la parte “bagnata” (dighe, condotte…) torneranno in proprietà pubblica allo scadere delle concessioni, mentre i “beni asciutti” (centrali, macchinari, turbine ecc) dovranno essere acquistati,
In questi anni però l’atteggiamento della maggioranza è sempre stato ambiguo: se da un lato condivideva atti d’indirizzo ad esempio sulla costruzione di un azionariato diffuso quale modello di proprietà della società di sistema, dall’altro non faceva alcun passo in quella direzione.
E’ notizia recente che 5 soggetti, tra cui un Consorzio con soggetti trentini, hanno dimostrato interesse ad acquisire il 40% delle quote di Hydro Dolomiti Energia, società oggi titolare delle concessioni, messe in vendita dal fondo di investimenti Macquarie.
Ancora più recentemente, si è appreso che la cordata trentina è uno dei due soggetti ammessi ad una fase che potremmo definire di “pre due diligence”. Si entra quindi ora in una fase di possibile aggiustamento dell’offerta. In tal senso, pare che il Consorzio con soggetti trentini si sarebbe riservato la possibilità di coinvolgere altri investitori istituzionali locali, nel caso in cui la proposta venisse accolta.
Inoltre, a Dolomiti Energia rimarrà sempre la possibilità di esercitare la prelazione per l’acquisizione del 40% di Hydro Dolomiti.
Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere
1. quale sia il giudizio della Giunta rispetto a questa iniziativa;
2. se intende supportare la cordata di soggetti trentini nell’acquisizione del 40% delle
quote di Hydro Dolomiti;
3. se darà o meno indicazione a Dolomiti Energia di esercitare eventualmente il diritto
di prelazione;
4. quali siano gli esiti del Tavolo sul partenariato richiamato in premessa;
5. se intende procedere all’acquisizione dei cosiddetti “beni asciutti” prima di
procedere alle procedure di assegnazione;
6. se intende percorrere la strada dell’azionariato diffuso per tale impegno finanziario;
7. quale sia la strategia futura della Provincia per la governance del settore
idroelettrico.
Si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica