Alessio ManicaAttività Politica Interrogazione 1071/XVI – Pianificazione e sviluppo della mobilità ciclabile

Interrogazione 1071/XVI – Pianificazione e sviluppo della mobilità ciclabile

Trento, 7 gennaio 2020

Interrogazione scritta n. 1071

Pianificazione e sviluppo della mobilità ciclabile

In Trentino la ciclabilità è molto sviluppata, sia per quanto riguarda la disponibilità di piste ciclabili e ciclopedonali, sia per quanto riguarda il servizio di bike sharing, sia per quanto concerne l’attitudine dei cittadini e dei turisti all’utilizzo della bicicletta come mezzo per i propri spostamenti. Questo vale sicuramente di più per le zone urbane, come dimostrano anche i dati record riferiti alla città di Trento. L’utilizzo della bicicletta rimane però ancora più legato ad attività sportive, ricreative o turistiche, mentre appare meno diffuso l’utilizzo della stessa come mezzo di trasporto per raggiungere il posto di lavoro o per spostamenti. Questo è sicuramente dovuto anche alla disposizione delle piste ciclabili, quasi sempre collocate fuori dai tessuti urbani, e alla scarsa diffusione (se non nei centri principali) dei percorsi ciclopedonali riservati e protetti. Risulta in tal senso evidente sul territorio la scarsa diffusione di una pianificazione della mobilità che metta al centro la mobilità ciclabile con lo scopo di rendere efficace e concorrenziali lo spostamento in bici rispetto agli altri mezzi di trasporto, l'auto privata in primis. La normativa urbanistica provinciale attribuisce tale compito alla Provincia e alle Comunità, attraverso l’adozione dei piani stralci al Piano Territoriale. In particolare, la l.p. 15/2015 all’art. 23 prevede che “il PTC è lo strumento di pianificazione territoriale che definisce, sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, le strategie per lo sviluppo della comunità, con l’obiettivo conseguire un elevato livello di sostenibilità e competitività del sistema territoriale, di stretta integrazione tra gli aspetti paesaggistici, insediativi e socio-economici, di valorizzazione delle risorse e delle identità locali”; tra gli obiettivi, vi è anche “l’individuazione delle aree sovracomunali, con riferimento: all’individuazione della viabilità e delle reti per la mobilità di valenza sovracomunale”. La pianificazione della mobilità – in particolare quella pubblica e quella leggera - è un aspetto sempre più strategico nella definizione degli assetti, dei modi di utilizzo e del governo del territorio. Ad oggi però non risultano essere molte le Comunità che hanno adottato un piano stralcio della mobilità. Uno sforzo in questa direzione risulta di certo coerente con gli obiettivi di sostenibilità a più riprese affermati dalla Giunta, nonché in linea con la creazione con l’ultima manovra di bilancio 2020-2022 di un fondo per lo sviluppo sostenibile.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta per sapere:

1. quante Comunità hanno adottato un piano stralcio della mobilità;

2. se esiste un obbligo e una scadenza per l’adozione del piano stralcio della mobilità;

3. se è intenzione della Giunta incentivare e supportare una pianificazione della mobilità diffusa, con particolare riferimento alla mobilità pubblica e leggera;

4. se è intenzione della Giunta destinare parte delle risorse del fondo per lo sviluppo sostenibile alla pianificazione della mobilità e allo sviluppo della ciclabilità.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

cons. Alessio Manica