Interrogazione n. 2708/XVI – Limitare le emissioni odorigene a Lizzana
Trento, 28 maggio 2021
Interrogazione a risposta scritta n. 2708
Puzza a Lizzana: cosa intende fare la Giunta?
Da molti anni gli abitanti di Lizzana denunciano la presenza di forti odori nell’aria, tanto che risulta attivo un comitato di cittadini denominato “Comitato Lizzana No(n) puzza”. Nel corso del 2015 la prima Amministrazione Valduga cercò di affrontare il problema, anche in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento che approvò una legge ad hoc con l’obiettivo di limitare le emissioni odorigine. Poi, acquistando un sistema olfattivo elettronico. A certificare le presenza di questi odori è stata nel 2016 proprio l’indagine condotta, anche in collaborazione con l’Agenzia provinciale per l’ambiente (APPA), per mezzo di un sistema olfattivo elettronico che ha permesso anche di determinare le fonti di cattivo odore provenienti dalla limitrofa zona industriale. Lo stabilimento produttivo che è stato rivelato essere il più impattante è l’azienda omissis e in seconda istanza l’attività di conferimento e triturazione dei rifiuti presso la discarica di Rovereto. "L’esito di tutta questa attività - si legge nel documento ufficiale presentato dall'Azienda provinciale per la protezione dell'ambiente - ha consentito di rappresentare ai responsabili delle attività e delle lavorazioni, in maniera documentata ed inequivocabile, gli impatti che hanno ecceduto, per quantità e durata, le soglie oltre le quali è per loro obbligatorio introdurre dei correttivi in grado di eliminare le emissioni odorigene ad origine delle molestie". “Per intensità di picco olfattivo e frequenza – si legge ancora nel documento - le classi olfattive più impattanti sono risultate essere quelle riconducibili allo stabilimento omissis ed in particolare quella riconducibile ai processi di estrazione dei fanghi e alla vasca di equalizzazione COD”. Grazie a questa indagine la multinazionale omissis, poi divenuta omissis, ammise una responsabilità nelle emissioni e decise di investire oltre un milione di euro per bonificare una parte dell'impianto chimico e per coprire le vasche colme di materiale di smaltimento. Questo investimento non è però stato sufficientemente per risolvere il problema. Infatti negli anni successivi, nei mesi caldi, il problema dell’odore si è puntualmente ripresentato. Nell’estate del 2019 la Circoscrizione di Lizzana ha infatti adottato all'unanimità un documento che chiedeva alla Giunta comunale di Rovereto e ad APPA di muovere i passi necessari per affrontare la questione. In quell’occasione il presidente della Circoscrizione Gianluca Bottesi disse che “il problema della puzza proveniente dallo stabilimento omissis è tornato in modo prepotente, creando forti disagi nella popolazione”. Il problema si è poi puntualmente ripresentato nell’estate del 2020. In quell’occasione il consigliere circoscrizionale Luca Vicentini «Una situazione insopportabile – attacca Vicentini – che va avanti da troppo tempo senza che si sia trovata la soluzione definitiva al problema. Non è più possibile tollerare oltre le scuse più varie e fantasiose che, di volta in volta, vengono accampate per giustificare la presenza degli odori (da fantomatiche attività di manutenzione degli impianti, alla
rottura di teli, alle operazioni di carico di materiale di scarico sui camion).” Sempre nel corso del 2020, a seguito di un incontro tra Comune, Circoscrizione e Azienda “si venne a sapere – come disse il presidente della circoscrizione nella scorsa consiliatura Gianluca Bottesi - che il rilascio del cattivo odore avverrebbe al momento dello sversamento, all'alba, di grandi quantità di fanghi chimici secchi nei rimorchi dei tir, diretti verso un inceneritore nei pressi di Monaco di Baviera. Infatti la multinazionale omissis ha deciso di modificare il processo di produzione, risalente al 2012, una durata limite per un impianto di quel tipo”. Il problema si è infine ripresentato pochi giorni fa, come messo in evidenza anche dalla stampa locale. Alla luce di ciò Bottesi ha ricordato che l'azienda “aveva annunciato di voler modificare il processo di lavorazione degli scarti, scegliendo quello detto di "pirolisi", la cosiddetta dissociazione molecolare, che evitando la combustione, rilascia gas che può essere recuperato come energia. Mentre, la parte solida restante può essere usata nei cementifici. Una riconversione che porterebbe a zero le emissioni odorigene. Ci eravamo dati appuntamento in autunno per un confronto. Ma non si è saputo più nulla”. Anche se la situazione è migliorata rispetto a qualche anno fa, grazie soprattutto a quanto fatto da Comune e Circoscrizione, il problema continua a ripresentarsi con puntualità e molti cittadini continuano a denunciare il fenomeno dei cattivi odori. Come dichiarato recentemente dal Presidente della Circoscrizione il contatto con APPA è costante, così come il monitoraggio del fenomeno.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere
- se la Giunta è a conoscenza del fenomeno e della sua persistenza;
- cosa è stato fatto da parte della Provincia per risolvere la questione;
- perché il problema non è ancora stato risolto in via definitiva;
- come intende agire ora per risolvere il problema una volta per tutte.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica