Interrogazione 2009/XVI – Sottopasso di Piazzale Orsi a Rovereto
Trento, 23.11.2020
Interrogazione n. 2009/XVI
Nuovi sottopassi di Piazzale Orsi e dell’area ferroviaria: adottate le migliori soluzioni?
Nel 2016, all'interno del Protocollo d'Intesa tra la Provincia ed il Comune di Rovereto, viene affrontato uno dei nodi annosi che riguardano la città: l'attraversamento ciclo-pedonale di piazzale Orsi, per l'accesso alla stazione e la conseguente messa in connessione con la zona di Via Zeni, oggi separata dal lato est della città per la presenza della ferrovia. L'idea sviluppata nel Protocollo non era semplicemente quella di risolvere gli attraversamenti a raso, e quindi gli inevitabili e quotidiani rallentamenti del flusso veicolare, ma di creare una connessione tra i due lati della città, consentendo anche un ripensamento della mobilità verso la stazione, in un ottica di potenziamento dell'intermodalità, della mobilità ciclabile e quindi anche della riduzione del traffico. Ad oggi, per quanto noto allo scrivente, questa idea complessiva dovrebbe comporsi attraverso tre distinti interventi nelle mani di tre diversi attori. Il primo intervento è il sottopasso ciclo pedonale che da corso Rosmini permetterà il superamento di piazzale Orsi, per accedere alla stazione e poi proseguire verso via Zeni, progettato dal servizio Opere Stradali e Ferroviarie della Provincia di Trento. Un intervento suddiviso in più lotti esecutivi (quattro), per un valore complessivo di euro 6.050.269,86 e del quale risulta già appaltato il primo tratto sul lato di corso Rosmini. Il tempo di esecuzione complessivo dei 4 lotti ammonta a poco meno di 3,5 anni, ciò senza considerare lo spazio o intermezzo tra un lotto e l’altro, lo spostamento della passerella provvisoria tra il lotto 3 ed il lotto 4, il fatto che in ogni lotto l’Impresa dovrà essere coadiuvata dall’assistenza di imprese specializzate nella ricerca di ordigni bellici probabili in quell’area, le possibili varianti o imprevisti etc. Ciò per inquadrare la complessità dell’opera e l’orizzonte temporale con la quale sarà pienamente disponibile. Il secondo intervento è il prolungamento del sottopasso ferroviario esistente all'interno dell'areale progettato da RFI e prossimo all'esecuzione. Il terzo è la realizzazione di una nuova stazione degli autobus in via Zeni, con un parcheggio di attestamento ed uno – fondamentale – per le bici. Progettazione, quest'ultima, ancora ad un livello preliminare ed in capo a Trentino Trasporti. E' evidente che i tre interventi sono interconnessi oltre che dal punto di vista strettamente progettuale, soprattutto dal punto di vista della pianificazione complessiva dei flussi e della fruizione complessiva dell'area in questione. Come detto, questo atteso intervento permetterà infatti una ricucitura tra le due parti della città, una rivoluzione nelle modalità di accesso alla stazione, uno scatto in avanti sulla mobilità sostenibile. Un’occasione quindi che va percorsa senza commettere errori, pena pagarli per decenni visto l'orizzonte di vita di queste importanti opere. Risulta però allo scrivente che i progetti sviluppati dalla Pat e da Rfi (i più avanzati progettualmente) presentino delle scelte progettuali che potrebbero limitare la fruizione della struttura. Tra quelle a conoscenza dello scrivente le prime criticità riguarderebbero il primo lotto (appaltato ed il primo in esecuzione) verso corso Rosmini, e tra queste la riduzione del marciapiede in arrivo da corso Rosmini a soli 2 metri, la posizione nascosta della scala dietro il bar esistente, un attraversamento pedonale a raso della ciclabile che provenendo da corso Rosmini s’infila sotto Piazzale Orsi che permetterebbe un incrociarsi di flussi pedonali e ciclabili pericoloso ed incoerente in un progetto così importante che mira appunto alla massima funzionalità e sicurezza. La seconda criticità riguarderebbe invece una sezione (inferiore ai tre metri) del sottopasso ferroviario di prossima esecuzione da parte di RFI palesemente inadeguata per supportare il flusso futuro di pedoni e ciclisti. Se è vero che realizzato come passaggio pedonale, è infatti probabile ed auspicabile che sarà percorso anche da ciclisti con bici al seguito per esempio in direzione del futuro bicipark su Via Zeni. L'attuale sottopasso della stazione di Trento, realizzato da oltre 70 anni, è a titolo di esempio di sezione superiore ai 4 metri. L'importanza degli interventi, e gli importi finanziari che la comunità investirà su questi, richiedono che le soluzioni siano le migliori possibili e traguardino il breve periodo per garantire funzionalità nei prossimi decenni, in un mondo che ci auguriamo veda una crescita importante della mobilità sostenibile, del trasporto pubblico e della bicicletta. Se ciò succederà, come ci auguriamo tutti, è necessario che la pianificazione della mobilità provinciale e cittadina tenga il passo in modo puntuale. Perché anche piccoli aspetti critici, oggi risolvibili con uno sforzo limitato, possono, se sottovalutati, diventare carenze importanti per il disegno complessivo. Carenze a cui diventerebbe molto più difficile e costoso porre rimedio. Preme poi sottolineare che le poche informazioni per questa interrogazione sono state acquisite con un accesso agli atti, non essendovi stata nessuna illustrazione pubblica degli interventi che pure avrebbe trovato sicuro interesse non solo nei cittadini roveretani.
Tanto premesso,
interrogo il Presidente della Giunta per sapere:
- se quanto descritto in premessa rispetto alle scelte progettuali corrisponda al vero;
- se vi sia un responsabile del procedimento che coordina le tre diverse progettualità;
- se vi sia stata una valutazione puntuale della loro funzionalità complessiva;
- se sugli aspetti della ciclabilità sia stata coinvolta l'apposita struttura provinciale;
- se condivide le preoccupazioni dello scrivente ed in subordine come pensa di intervenire.
A norma di regolamento, chiedo risposta scritta.