Interrogazione n. 1670/XVI – Si diffonde in trentini la fitopatologia nota come “colpo di fiuoco batterico”
Interrogazione n. 1670
COLPO DI FUOCO BATTERICO: IL COVID 19 DELLE PIANTE
8 luglio 2020
Anche se il nome scientifico sembrerebbe evocare qualche bella pianta esotica, l’Erwinia amylovora è in realtà un pericoloso batterio che colpisce soprattutto le piante pomacee (pero, melo e cotogno), ma anche alcune piante ornamentali e quelle spontanee della famiglia delle “Rosaceae”.
In queste settimane pare che tale agente patogeno, sottoposto a lotta obbligatoria e meglio conosciuto come “colpo di fuoco batterico”, stia aumentando la sua diffusione in giardini, parchi e zone alberate del nostro territorio, oltrechè ovviamente in meleti e pereti che abbondano in Trentino e pertanto sia la Fondazione “E. Mach”, sia la Provincia stanno predisponendo una sorta di “cintura sanitaria” per individuare l’infezione sul nascere e circoscriverla prima che si diffonda: quasi, con le dovute proporzioni, come accade con le persone e la diffusione del Covid-19.
Purtroppo, già a cavallo fra gli anni novanta e duemila, il nostro territorio è stato colpito anche in passato da questa fitopatologia che si disvela attraverso alcuni segnali come la colorazione scura dei fiori che si seccano; i giovani tralci che imbruniscono così come le foglie che appaiono bruciate e la malattia si sviluppa a partire dalla cima delle piante e si manifesta soprattutto sui rami più giovani. Si tratta inoltre di un batterio a facile diffusione ed a rapida crescita che uccide le piante giovani e contro il quale non esistono prodotti fitosanitari specifici, mentre vanno attivate subito tutte le misure di prevenzione che debbono riguardare, non solo le piantagioni di alberi da frutto, ma anche e forse soprattutto il verde urbano pubblico e privato.
A quanto risulta dai primi monitoraggi, in Trentino le zone colpite potrebbero essere quelle della Valsugana e dell’altopiano della Vigolana, mentre la malattia va diffondendosi anche nel limitrofo territorio altoatesino. E’ quindi necessario correre ai ripari velocemente, adottando tutte le precauzioni e gli atti preventivi del caso, ma anche informando capillarmente non solo i produttori agricoli, ma anche l’intera popolazione, posto che il “colpo di fuoco batterico” attacca, come ricordato, piante ornamentali e giardini pubblici e privati in periferia come nelle città.
Alla luce di queste considerazioni e nell’evidenza di quanto la sola informazione possa rivelarsi insufficiente, in particolar modo in un momento come questo nel quale già le persone debbono prestare attenzione alla propria salute, si auspica che l’Assessorato provinciale all’Agricoltura si stia dotando di una chiara e definita politica di emergenza, attivando azioni di intervento fitosanitario e di prevenzione, ma anche individuando criteri e modalità per erogare agli agricoltori colpiti da tale evento un congruo sostegno finanziario, in grado di restituire operatività e capacità di stare sul mercato alle singole imprese agricole del territorio.
Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:
- qual’è oggi il grado di diffusione in Trentino del “colpo di fuoco batterico”;
- quali e quante azioni di prevenzione fitosanitaria sono state messe in campo a tutt’oggi sul territorio provinciale ed in collaborazione con il settore dell’assistenza tecnica della Fondazione “E. Mach” per contenere al minimo la diffusione di quest’agente patogeno;
- se la Giunta provinciale ha predisposto un piano tecnico-finanziario di sostengo alle imprese agricole colpite dalla malattia in oggetto;
- quali rapporti si sono avviati con i competenti Uffici della Provincia autonoma di Bolzano per un’azione concertata di contenimento della diffusione di questo batterio;
- quali interventi sono stati disposti a tutt’oggi dal Ministero competente per il controllo della diffusione dell’ “Erwinia amylovora” sul territorio nazionale e quale altri territori regionali sono eventualmente interessati a quest’evento.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
dott. Alessio Manica