Proposta di ordine del giorno 214/XVI – Produzione di idrogeno con energia idroelettrica
Trento, 14 aprile 2021
Proposta di ordine del giorno n. 214
Disegno di legge 81/XVI
Produzione di idrogeno sfruttando l’energia idroelettrica
Recentemente è stato pubblicato il documento preliminare del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030. Il Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEAP), è lo strumento di programmazione sul tema energetico della Provincia Autonoma di Trento ed è previsto dall’articolo 2 della Legge Provinciale 4 ottobre 2012 n. 20 (Legge provinciale sull’energia). Il piano ha il compito di definire gli scenari atti alla transizione energetica tra il 2021 e il 2030, in sinergia con gli altri strumenti di programmazione settoriale. Come si legge, “il piano ha un ruolo importante e strategico in quanto racchiude in sé le azioni di mitigazione del cambiamento climatico.” Gli obiettivi sono: concorrere al raggiungimento dell’autonomia energetica del Trentino entro il 2050 e attuare l’obiettivo vincolante della riduzione interna netta di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990. In tal senso, “il Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 si pone l’obiettivo globale di riduzione delle emissioni climalteranti del - 55% al 2030”. Tra le strategie individuate dal Piano c’è anche quella legata all’idrogeno. Nel piano sono previste alcune azioni concrete, come la sperimentazioni per la mobilità dei mezzi pesanti e captive fleets a idrogeno, la sperimentazione della mobilità ad idrogeno lungo il corridoio del Brennero e, a parità di consumi di energia, la miscelazione del gas naturale con idrogeno e biometano. In particolare, nel piano trova spazio una specifica strategia dedicata all’idrogeno, che si pone l’obiettivo di elaborare una roadmap trentina, in ordine a contribuire alla neutralità climatica al 2050. Si legge nel Piano che “per l’idrogeno si considera al 2030 elemento trainante la decarbonizzazione del gas naturale per la rete (miscelazione al 5%) e elemento sperimentale il settore dei trasporti, prevalentemente pesanti (corridoio A22) e captive fleets per il trasporto pubblico locale.” Tra le misure di attuazione, il Piano prevede che “saranno messi in campo approfondimenti di tipo energetico-ambientali atti ad analizzare l’operazione nel suo complesso in termini di bilancio di emissioni climalteranti e in ottica di più efficace valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili trentine, nonché valutazioni economiche”. Si prevede inoltre che “a questo proposito, un tavolo di coordinamento promuoverà azioni territoriali, attraverso progetti di ricerca ed innovazione a livello europeo, nazionale e provinciale, così come faciliterà investimenti privati.” Il tema dell’idrogeno trova spazio anche nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nella missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica, si prevede che “la componente “Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile” ha come obiettivo l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo di una filiera industriale in questo ambito, inclusa quella dell’idrogeno” e ci si pone quindi l’obiettivo di promuovere e sviluppare la filiera dell'idrogeno e di promuovere quindi la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell'idrogeno, soprattutto in ambito trasportistico, in linea con le strategie comunitarie e nazionali. Il settore dell’idrogeno è quindi sempre più strategico, tanto a livello europeo quanto nazionale e provinciale. La previsione di una specifica strategia nel PNRR potrà garantire l’apporto di importanti risorse finalizzate allo sviluppo e alla promozione di questo settore, e all’avvio di sperimentazioni e di iniziative produttive. L’aver previsto una specifica strategia legata all’idrogeno nel Piano Energetico Ambientale Provinciale può di certo favorire l’espansione di questo settore anche in Trentino, anche sfruttando le esperienze pregresse e le iniziative già avviate in questo settore in Provincia. In Europa, ma anche in Italia, si stanno anche diffondendo le iniziative, sperimentali e non, per la produzione di idrogeno attraverso l’alimentazione garantita dagli impianti idroelettrici. Come è noto l’idrogeno “pulito” (senza emissioni di CO2) viene prodotto scomponendo la molecola dell’acqua in idrogeno e ossigeno grazie agli elettrolizzatori. Questi ultimi, per attivare la reazione di elettrolisi dell’ acqua, necessitano di corrente elettrica. E perché il processo sia “total green” l’energia elettrica deve essere prodotta da energie rinnovabili. L’idroelettrico produce energia elettrica rinnovabile ed assicura un funzionamento continuo, nelle 24 ore. Questa integrazione può risultare interessante soprattutto con riferimento ai molti mini o micro impianti idroelettrici sparsi sul nostro territorio, che possono garantire l’alimentazione di impianti di produzione di idrogeno in loco, da utilizzare poi soprattutto in ambito trasporti/mobilità ma non solo.
Tutto ciò premesso,
il Consiglio provinciale impegna la Giunta
- ad avviare al più presto - coinvolgendo gli attori della ricerca e industriali attivi in Trentino in questo settore, gli enti locali e valorizzando le esperienze già esistenti - una sperimentazione per la produzione di idrogeno sfruttando l’energia prodotta da impianti idroelettrici attivi sul nostro territorio;
- a valutare la possibilità di introdurre la produzione di idrogeno tra i requisiti per l’assegnazione delle concessioni idrolettriche;
- a verificare se in Trentino vi siano aree candidabili quali “Hydrogen Valley” come definite dal PNNR.
cons. Alessio Manica